San Felice a Cancello. Non farà nemmeno un giorno di cella, in attesa della conclusione del procedimento, Ciro Bergamasco, il 26enne di Cancello Scalo, che nello scorso mese di novembre ha travolto e ucciso con la sua auto il povero Giovanni Lettieri, 40enne di Roccarainola che stava andando a prendere i figli dopo una festa.
Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Ivana Salvatore ha commutato la misura cautelare del carcere in quella degli arresti domiciliari. Bergamasco, però, al momento, non tornerà a San Felice a Cancello, esattamente come per la detenzione in cella che non si è mai concretizzata, pur essendo stata disposta dopo il fermo. In questi due mesi, infatti, il 26enne è stato piantonato all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta per un ciclo di cure ancora non terminato. Il resto della terapia sarà effettuato in un centro di riabilitazione in provincia di Avellino dove il 26enne sarà formalmente agli arresti domiciliari. Una volta terminate le cure in Irpinia potrà tornare a casa dove attende l’esito delle indagini a suo carico: è accusato di omicidio stradale.
Il 26enne di Piazza Vecchia si trovava con due ragazzi della frazione Polvica tra i 27 e i 28 anni, due che lavorano nella stessa impresa di proprietà della famiglia del più grande. Tra i tre è scoppiata una lite, al culmine della quale uno dei due di Polvica, esasperato, ha mollato uno schiaffone a Bergamasco. Quest’ultimo si è infuriato prendendo dal portabagagli della sua Citroen una mazza da baseball.
Con questa ha tentato di aggredire gli altri due, ma in tre di loro lo hanno bloccato, disarmato e gli hanno assestato un paio di pugni in volto. Bergamasco, che perdeva sangue dal naso, sentitosi umiliato, avrebbe preso la pistola del padre carabiniere (non quella di ordinanza), legalmente detenuta. Si è messo alla ricerca dei due per tutta Polvica a bordo della sua auto. All’altezza della curva del Mofita, è uscito di strada travolgendo la 600 del malcapitato Giovanni Lettieri.