Caivano/Maddaloni. Per la Corte di Cassazione non ci sono dubbi: Lazzaro Cioffi, per tutti quelli del Parco Verde semplicemente Marcolino, era a libro paga del cartello del narcos Pasquale Fucito e a sua completa disposizione. Per la Dda i due meritano di andare a processo insieme ad altri 23. Un fuoco incrociato sta convergendo in queste ore sul chiacchierato ex carabiniere in servizio a Castello di Cisterna dal 1991 ed arrestato ad aprile per connivenze con i clan che gestiscono lo spaccio al Parco Verde di Caivano.
Come già anticipato da Edizione Caserta in anteprima nel pomeriggio del 31 dicembre (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ANTICIPAZIONE SULLA CHIUSURA INDAGINI) la Direzione Distrettuale Antimafia aveva, proprio nelle ultime ore dell’anno, siglato la conclusione delle indagini, facendo partire gli avvisi per ben 25 destinatari. Vi avevamo anticipato già dei personaggi principali dell’inchiesta, da Pasquale Fucito detto “Shrek” ai coniugi Lazzaro Cioffi ed Emilia D’Albenzio. In questi giorni le operazioni sono state ultimate e si attende la fissazione dell’udienza preliminare dove il gup deciderà gli eventuali rinvii a giudizio: gli indagati (trovate l’elenco completo alla fine dell’articolo, ndr) sono 25 e residenti tra Caivano, Maddaloni, Mondragone, Casagiove, Villaricca, Giugliano Napoli e Macerata Campania. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini ci sono anche colleghi di Cioffi, come il maceratese Munno.
Non solo da Napoli sono stati però puntati i fari sui coniugi Cioffi-D’Albenzio. Il 4 dicembre la Corte di Cassazione ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione per la coppia e le motivazioni sono state rese note proprio nelle ore in cui partivano dal palazzo di giustizia partenopeo le notifiche.
La Suprema Corte ha ritenuto inequivocabili gli indizi a carico di Cioffi, che riscuoteva consenso e credito tra gli esponenti del clan, come emerge in un’intercettazzione in cui Ciro Astuto riferendosi a Marcolino dice: “E il mestiere che fa lui non lo sa fare nessuno come lo fa lui, serio”,”è una persona seria come carabiniere, il mestiere lo fa come si deve, non dà fastidio a nessuno… il compagno mio Marco”, “adesso ti dico una cosa, questo serve per tutti quanti”.
Altro episodio chiave è quello in cui, seppur in congedo, Cioffi si era attivato per interferire in una perquisizione in corso per evitare il sequestro di 18 mila euro, dovuti al Fucito per una pregressa cessione di droga, che proprio per tale motivo gli aveva chiesto di intervenire.
I colloqui intercettati non solo dimostrano che Cioffi, pur essendo in congedo, si attivò, recandosi sul posto e tentando di intervenire sui colleghi, desistendo solo per l’oggettivo stato avanzato della situazione, che coinvolgeva anche altri corpi, ma addirittura, redarguì la propria squadra, rimarcando che doveva essere informato di ogni iniziativa, benché fosse in congedo, a riprova del controllo totalizzante, che pretendeva di esercitare sul territorio.
Pasquale Fucito 36 anni Caivano
Lazzaro Cioffi 55 anni Casagiove
Emilia D’Albenzio 51 anni Maddaloni
Ciro Astuto 47 anni Caivano
Salvatore Argentato 34 anni Volla
Anna Benderi 32 anni Caivano
Raffaele Bianco 35 anni Olanda
Stefano Tjeerd Bianco 31 anni Olanda
Pasquale Cotroneo 25 anni Caivano
Michele Culieroso 62 anni Napoli
Luigi Damasco 35 anni Giugliano
Giovanni Esposito 30 anni Napoli
Raffaele Garofalo 28 anni Caivano
Vincenzo Gimmelli 44 anni Napoli
Giuseppe Granato 47 anni Napoli
Domenico Iaccarino 28 anni Caivano
Alessandro Iorio 22 anni Caivano
Luca Manca 24 anni Iglesias
Raffaele Munno 35 anni Macerata Campania
Rosa Palumbo 72 anni Caivano
Fulvio Russo 52 anni Napoli
Francesco Salvati 21 anni Mondragone
Vittoria Serulo 40 anni Mondragone
Francesco Vasaturo 33 anni Villaricca
Anna Lisa Zaino 30 anni Caivano
(nella foto la casa sfarzosa di Pasquale Fucito; nel riquadro Cioffi, D’Albenzio e Fucito)