Caserta/Nazionale. Buffon si racconta e lo fa al settimanale Vanity Fair. Come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, l’ex portiere bianconero racconta diversi aneddoti del suo passato “Ero ultrà, del Commando Ultrà Indian Tips, il nome del gruppo di tifosi che seguivano la Carrarese, ancora ce l’ho stampato sui miei guanti. Incontravo gente di cui si parla tanto senza saperne nulla. Ragazzi normali, sognatori, idealisti. Mi tengo ben stretta la sana follia dei miei vent’anni. Ho fatto le mie cazz…, ne ho assaporato il gusto e in un certo senso sono contento di non essermene dimenticata neanche una”.
“Ho accuratamente evitato di drogarmi e doparmi, al massimo una canna. Semmai ricordo la nuvola di fumo che avvolse i tifosi della Casertana, una nebbia provocata non dai fumogeni, ma da 200 canne fumate tutte insieme: è come se la vedessi ora”. E sugli scontri di Milano: “È difficile provare a contestualizzare quanto successo a Milano. L’odio è un vento osceno, da qualunque parte spiri, non solo in uno stadio perché ho il forte sospetto che il calcio, in tutto questo, reciti soltanto da pretesto”.