Pino Daniele 4 anni dopo: il ricordo della figlia Sara sui social

Napoli/Nazionale. Pino Daniele e il commovente ricordo della figlia su Instagram. Sara Daniele, figlia del cantante Pino, ha ricordato, oggi, il padre con un breve, ma intenso, post sul suo profilo social. Molto sentite e  vere le parole della giovane ragazza, che ha ringraziato il padre per essere stato una persona e un artista meraviglioso, promettendo di  non dimenticare mai tutti gli insegnamenti ricevuti e facendosi forza per andare avanti senza di lui.

 

Una dichiarazione d’amore quella della figlia per il cantautore napoletano, che,   quattro anni fa,  è scomparso per un arresto cardiaco mentre era nella sua casa di Orbetello, in Toscana, con la compagna. Inutile la corsa in macchina verso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma, nel tentativo di raggiungere una struttura ritenuta, probabilmente, più appropriata. Il musicista, già affetto da seri problemi cardiaci, era seguito da uno specialista.

 

La dinamica mai chiarita del tutto

 

A distanza di anni le dinamiche della notte tra il 4 e il 5 gennaio non sembrano ancora chiare, tanto che l’ex moglie e la compagna si sono, spesso, scontrate attraverso media e avvocati per le scelte operate in quella situazione di emergenza. Si è, infatti, ritenuto che il cantante potesse essere salvato con un intervento tempestivo presso il più vicino nosocomio di Grosseto.

 

Tuttavia, quella notte, la scelta della compagna e del medico era stata quella di ignorare l’ambulanza fuori al cancello della villa per proseguire alla volta della capitale, a due ore di distanza. Come sia finita è, oramai, storia tristemente nota: il 6 gennaio del 2015, l’autore di canzoni come Quando e Napul’è, amato da un vastissimo pubblico, è stato celebrato in Piazza del Plebiscito da una folla di 100.000 persone. Oggi, a distanza di anni, non è solo la figlia Sara a ricordarlo con  affetto, ma anche i suoi colleghi, amici, i fan partenopei, nazionali ed internazionali che hanno imparato ad amare il bluesman dal cuore grande e, purtroppo, gravemente indebolito dalla malattia.

 

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