Rifiuti speciali nella cava, nei guai imprenditore

Calvi Risorta/Camigliano. Questa mattina, militari della Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta (CE), unitamente a personale delle limitrofe Stazione Carabinieri Forestale di Roccamonfìna e Vairano Patenora, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare (interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività di impresa per la durata di mesi sei) emessa, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di: DI LILLO Domenico, nato a Camigliano (CE) il 10/03/1961.

 

Il predetto, titolare di impresa edile, stradale e movimento terra è gravemente indiziato di avere, nel periodo novembre 2013 al luglio 2018, realizzato, nella cava dismessa sita in comune di Camigliano alla località “Maretta”, di cui è comproprietario, un illecito smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, sia di tipo non pericolosi che pericolosi, all’interno del sito di cava stessa e attraverso il ciglio di cava anche nel sottostante Rio Maltempo.

I rifiuti smaltiti abusivamente, quantificati in un totale di circa 4.500 metri cubi, sono stati caratterizzati dall’ARPAC di Casetta in: laterizi, elementi cementizi, ceramici, plastici ed in vetroresina , pannellature e cornici in gesso, tubazioni e profilati in PVC, residuati di amianto, frammenti di asfalto, pezzi di guaina impermeabilizzante, rifiuti in polietilene espanso, polistirolo e lana vetro, pneumatici, terra frammista a lumini cimiteriali, rifiuti vegetali derivanti da potature e sfalci.

Tale condotta ha cagionato una compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile di una porzione estesa e significativa del suolo in oggetto e delle acque del Rivo Maltempo nel quale le polveri e le particelle di rifiuto venivano dilavate. La gravita della condotta è risultata tale da ricondurre la qualificazione giuridica del fatto non come un mero illecito smaltimento di rifiuti speciali sul suolo, sanzionato con un reato di tipo contravvenzionale, ma con la nuova previsione delittuosa introdotta nel 2015 ed in particolare con la fattispecie dell’inquinamento ambientale” previsto e punito dall’alt. 452 bis c.p..

 

Sono stati sottoposti contestualmente a sequestro anche i quattro mezzi utilizzati dalla Impresa Di Lillo per trasportare i rifiuti fino al sito di cava, per abbancarli, livellarli e movimentarli fino al limitrofo Rivo Maltempo: autocarro FIAT – OM mod. 40; autocarro Piaggio mod. Poker; autocarro Fiat Iveco ed una pala meccanica gommata.

L’indagine ha preso origine da un servizio di controllo del territorio effettuato dalla Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta, in data 24/04/2018, nel corso del quale si è scorto da lontano l’alterazione del sito di cava per la presenza di alcuni cumuli di terreno, verosimilmente frammisti a rifiuti derivanti probabilmente da attività di demolizioni e disfacimenti edilizi, oltre a rifiuti plastici. Un successivo servizio di perlustrazione del sito ha permesso di verificare che i cumuli osservati qualche giorno prima erano stati riversati più in basso, lungo la parete che degrada nel sottostante “Rivo di Maltempo”.

La situazione ravvisata ha necessitato quindi di porre in essere servizi di osservazione, avvalendosi anche dell’utilizzo di apposite attrezzature di videosorveglianza, che hanno permesso di documentare ripetuti conferimenti di rifiuti da parte della Impresa Di Lillo sino al predetto sito di cava, con gli automezzi posti in sequestro in data odierna, nonché che gli stessi sono stati movimentati al suo interno, con l’ausilio della pala meccanica gommata anch’essa sottoposta a sequestro, fino a riversarli nel dirupo sottostante.

Il carattere illecito ed abusivo, protrattosi per un notevole lasso di tempo, ha provocato, quantomeno, una significativa compromissione della matrice ambientale, intesa come squilibrio funzionale incidente sui processi naturali correlati alla specificità della matrice suolo e dell’ecosistema in essa insediato, tenuto conto anche degli esiti della relazione dell’ARPAC ha rilevato la presenza di amianto nel suolo. Il sito di cava interessato dall’illecito smaltimento dei rifiuti era stato già posto precedentemente in sequestro in data 20 luglio 2018 dalla Stazione Carabinieri di Calvi Risorta.

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