Carabiniere in cella, sequestrate lettere tra Cioffi e la moglie. E l’inchiesta sull’omicidio

Casagiove/Maddaloni. Potrebbe essere ad una nuova e clamorosa svolta l’inchiesta che coinvolge l’ex carabiniere in servizio a Castello di Cisterna Lazzaro Cioffi, da mesi in cella dopo il blitz contro i narcos del Parco Verde, ai quali passava informazioni in cambio di soldi e favori secondo la Dda.

 

Come riferito da “Il Mattino” la Procura di Salerno, titolare dell’indagine sul delitto del sindaco-pescatore Angelo Vassallo, ha disposto il sequestro della corrispondenza privata tra l’ex militare ora recluso e la moglie Emilia D’Albenzio, di Maddaloni. Una mole di documenti, lettere e foto che sono ora nelle mani dei magistrati salernitani intenzionati a far luce su quello che da otto anni resta un giallo. Cioffi, in attesa della conclusione delle indagini, si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere sul caso Vassallo.

 

Otto anni di misteri

Sono infatti trascorsi esattamente otto anni da quando, il 5 settembre del 2010, veniva assassinato Angelo Vassallo, il sindaco cilentano di Pollica. Il corpo di Vassallo, crivellato da sette dei nove colpi esplosi da una pistola calibro 9, venne ritrovato nella sua auto a pochi metri dalla propria abitazione. Una vera e propria esecuzione in perfetto stile camorristico i cui mandanti ed esecutori materiali non hanno ancora un nome.

L’ultima pista

Da allora, sono state numerose le piste percorse dagli inquirenti per venire a capo della verità: dagli interessi legati alla speculazione edilizia nel territorio, verso i quali il “sindaco pescatore” si era sempre opposto, fino allo spaccio di droga, contro il quale Angelo Vassallo aveva avviato una vera e propria guerra personale. Finito nel mirino degli inquirenti Bruno Humberto Damiani, un italo brasiliano legato agli ambienti della droga e unico indagato per l’assassinio di Vassallo, alcuni mesi fa si è infine aperta una nuova pista che dalla stessa famiglia del sindaco assassinato è considerata la più concreta. Al centro delle indagini della Dda di Salerno ora c’è proprio il carabiniere originario di Casagiove, finito in carcere perché accusato di collusioni con il clan camorristico di Caivano e che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere coinvolto nell’assassinio del sindaco cilentano.

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