I NOMI. Ecco chi sono e come stanno i 4 tifosi del Napoli pestati e accoltellati: 100 ultras gli hanno teso l’agguato

Regionale. Sono di Napoli i quattro tifosi rimasti feriti negli scontri di ieri fra ultras dell’Inter e partenopei scoppiati prima dell’inizio della partita a Milano. Giovanni Stabile, di 43 anni, è stato ferito all’addome, Angelo Iazzetta di 39 anni, è stato ferito al braccio e portato in ospedale a Rho. Angelo Simone, di 37 anni, è stato solo medicato, mentre il quarto ferito è il quarantenne Luigi Corrente, ferito al labbro e portato in ospedale a Rho.

 

Sono rimasti feriti nell’agguato teso a due chilometri dallo stadio San Siro da cento ultras rivali tra interisti e gemellati di Nizza e Varese. A quest’ultima tifoseria apparteneva Daniele Belardinelli, il 35enne capo del gruppo ultras di estrema destra “Blood and Honour”, investito da un Suv e morto nella notte. Il questore ha confermato che era tra gli assalitori. Alcuni dei feriti sono stati accoltellati dai rivali.

 

“Rischioso fermare la gara”

 

“Gli ululati contro Koulibaly erano stati segnalati, la questione è stata valutata e dopo gli annunci allo stadio si erano fermati. Quando il giocatore è stato ammonito, e poi espulso, a 5′ dalla fine, sono ricominciati. A quel punto era rischioso fermare tutto, è stato meglio far terminare la partita regolarmente per evitare rischi”. Così il questore di Milano, Marcello Cardona, ai microfoni dell’emittente Radio Radio, sulla decisione di non interrompere ieri a San Siro la partita Inter-Napoli.

 

Ma sabato si gioca

Sabato in Serie A si gioca, ho parlato un po’ con tutti per sentire il clima intorno a cio’ che è successo ieri e all’unanimità, dai sottosegretari Giorgetti e Valente alla Lega di Serie A e al presidente del Coni, abbiamo deciso di andare avanti”. In diretta su Sky Sport, il presidente della Federcalcio Gravina ha annunciato che il massimo campionato non si fermerà dopo la morte del tifoso dell’Inter coinvolto negli incidenti di ieri sera a San Siro.

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