Plata o plomo a Marcianise. La guerra tra pusher finisce a pistolettate. NOMI E FOTO

Marcianise. Plata o plomo. Il motto di Pablo Escobar, reso celebre dalle serie cult “Narcos”, sarebbe potuto riecheggiare, ovviamente con cadenze diverse, anche tra le strade intorno al rione Madonna della Libera di Marcianise. Giovanni Pontillo non sarebbe andato per il sottile contro l’ex pugile Generoso De Sivo, reo di aver preso 10 grammi di cocaina e di non averli pagati. Nessun agguato mortale, ma il grilletto sarebbe stato comunque premuto, anche se solo per spaventare il boxeur trasformatosi poi, secondo la Dda, in pusher al soldo dei Letizia.

 

I dissidi coi Letizia

Il pentito Giuseppe Grillo ne parla nei primi verbali resi alla Dda quando accenna ai motivi della rottura con i fratelli Primo e Salvatore Letizia, avvenuto tra l’aprile e il maggio 2015.

“In quella occasione Giovanni Pontillo mi contattò per rintracciare Gregorio Raucci e Generoso De Sivo. In quell’occasione Pontillo mi disse che aveva consegnato 10 grammi di cocaina ai due che però non contenti della qualità della sostanza stupefacente si erano rilvolti a Salvatore Letizia ed al fratello Primo per lamentarsi della fornitura e per restituire la droga.

Come per me anche per Generoso De Sivo e Gregorio Raucci, colui che si occupava di consegnare loro la droga da spacciare era normalmente Giovanni Pontillo, cocaina che poi Raucci spacciava nella zona dei Pagani a Marcianise, mentre De Sivo nella zona di Puzzaniello, vicino al Macello.

I due si erano rivolti direttamente ai fratelli senza in alcun modo contattare Giovanni Pontillo e soprattutto il fatto che avessero restituito la droga ai fratelli Letizia, lamentandosi della qualità della roba che era stata consegnata da Pontillo, fece arrabbiare lo stesso Giovanni Pontillo che si rivolse a me per cercare un chiarimento con loro.Giovanni era particolarmente arrabbiato con De Sivo e Raucci perchè non aveva ricevuto il pagamento della droga consegnata loro. Risposi a Giovanni pontillo che per i contrasti che erano sorti con Raucci non avevo grossi rapporti con loro e non sapevo dove si trovassero”

 

L’agguato davanti al bar

“La sera stesso mentro io e Pontillo stava davanti al bar alla Madonna della Libera, vedemmo De Sivo e Pontillo lo convocò subito. lo portò in un vicolo nei pressi del bar e iniziò a minacciarlo con la pistola dicendogli che lo avrebbe sparato alle gambe. Tanto erano serie le sue intenzioni che esplose anche un colpo di pistola all’altezza delle gambe di De Sivo che però riuscì a sfuggire tanto che il colpo si conficcò nel muretto alle spalle di Di Sivo.

Per evitare conseguenze più negative intervenni conseguenze più negative intervenni e picchiai De Sivo, il quale poi riuscì a divincolarsi e scappare. Io e Pontillo rimanemmo davanti al bar, ma dopo 15-20 minuti Pontillo venne convocato da Salvatore Letizia che convocò me e e lui a casa sua per avere chiarimenti su ciò che era successo: De Sivo era strettamente legato alla famiglia Letizia” conclude Grillo.

 

Nella foto in basso da sinistra Salvatore Letizia, Primo Letizia, Generoso De Sivo, Giovanni Pontillo e Giuseppe Grillo

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