Speronò l’ex, la minacciò e aggredì i poliziotti. Il verdetto ‘svolta’ per Savinelli

Cervino. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha dato il suo verdetto in merito alla vicenda dello scorso 12 giugno che vide come protagonista Antonio Savinelli di Messercola, scarcerato ieri e messo ai domiciliari.
L’imputato, difeso dall’avvocato Clemente Crisci, ha beccato un anno e due mesi, rispetto ai tre richiesti dal pm.

 

La sequenza dei fatti

 

Lo scorso 12 giugno personale del Commissariato di P.S. di Maddaloni interveniva in Cervino, su richiesta di una ragazza, la quale chiedeva intervento della Polizia di Stato per una lite in strada in via Ponte Grotta. Gli operatori, sul posto trovavano la giovane, la quale dichiarava che poco prima un ragazzo, con il quale aveva avuto una relazione terminata da circa tre anni,  a bordo della sua autovettura Alfa 147 la  tamponava e  poi sorpassandola,  la costringeva ad  arrestare la marcia. Savinelli, scendendo dall’auto, iniziava a inveire contro la ragazza, ingiuriandola e  proferendo minacce di morte. La giovane veniva invitata presso gli Uffici del Commissariato di P.S. per sporgere denuncia. Le disse  pure che se ne doveva andare da Cervino.

 

La denuncia della vittima

 

In Commissariato la vittima denunciava che dal termine della relazione, circa tre anni addietro, l’ex fidanzato poneva in essere condotte persecutorie nei suoi confronti, costituite da pedinamenti, minacce e un’aggressione, eventi non denunciati.

Mentre esponeva i fatti oggetto di denuncia, perveniva chiamata presso il Commissariato con richiesta di intervento da parte dei genitori della ragazza, i quali dichiaravano che lo stalker era fuori casa degli stessi, tirando calci alla porta e danneggiando vasi e oggetti presenti in giardino.

Personale del Commissariato di P.S. immediatamente si dirigeva presso l’abitazione, dalla quale il giovane si era già allontanato. Pertanto, il predetto personale si recava presso  la sua abitazione, e li trovava Savinelli, il quale alla vista degli operatori si dava alla fuga nelle campagne limitrofe. Il predetto veniva inseguito e, una volta raggiunto, al fine di sottrarsi, reagiva con pugni e calci contro gli operatori. Intanto, da dietro  sopraggiungevano il padre e il fratello, i quali aggredivano gli operatori,  cercando di ostacolarli nell’adempimento del proprio dovere.

 

 

La colluttazione

 

Dopo una colluttazione, gli operatori riuscivano a condurre il Savinelli. presso gli Uffici del Commissariato di P.S. ove veniva tratto in arresto per i reati di atti persecutori, resistenza e violenza a P.U.  Inoltre, il padre e il fratello del giovane venivano deferiti all’A.G. in stato di libertà per violenza a P.U.

Gli operatori riportavano lesioni giudicate guaribili in sette giorni, lesioni che sono valse ad evitare che lo Stalker potesse nuocere ulteriormente alla giovane donna

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