Nei luoghi de “L’amica geniale”, la serie evento made in Caserta

Caserta. Un intero rione di Napoli riprodotto e riportato alle sue origini urbanistiche su un’area di 25mila metri quadrati, che presto verrà ampliata per far spazio ad un altro quartiere della Napoli dei primi due decenni del secondo dopoguerra, quella “dove non c’era niente” e che non aveva ancora conosciuto il boom economico ed edilizio.

 

La Reggia e la Saint Gobain

E’ il set, ubicato a Caserta, della serie Tv “L’amica geniale”, diretta da Saverio Costanzo e basata sui romanzi di Elena Ferrante, terminata appena due giorni fa e seguita da sette milioni di persone; un set allestito, dopo numerosi sopralluoghi, in un pezzo di archeologia industriale, l’Union Carbide, azienda ormai dismessa ubicata nell’area ex Saint Gobain del capoluogo della Reggia vanvitelliana; tanto spazio per poter operare liberamente, e neanche Cinecittà disponeva di così tanti metri quadrati liberi.

 

Lo scenografo Giancarlo Basili, insieme a Maurizio Gemma della Film Commission, accompagna i giornalisti in una breve ma significativa visita sul set. “Non potevamo non restare in Campania” dice, mentre guida la piccola comitiva alla scoperta del rione Luzzatti di Napoli, dove si svolge la prima parte di vita delle due protagoniste Lila ed Elena. Caseggiati realizzati con pannelli intonacati su basamenti di cemento, in tutto simili a quelli originali, tranne per il colore, quel grigio che rende l’atmosfera così particolare.

 

 

Nella salumeria con prodotti dell’epoca

“La disposizione delle case, la scelta del grigio, quella dello stradone molto ampio e impolverato, tutto è stato fatto – spiega Basili – per creare un’ambientazione decadente, di isolamento del quartiere, quasi di vuoto attorno. Il rione Luzzatti era infatti proprio così; lo abbiamo costruito solo dopo aver ascoltato le testimonianze degli anziani residenti”. A colpire sono i dettagli delle case o dei negozi dove si svolge la vita delle due protagoniste; la casa di Lila con la cucina, quella di Elena, con i mobili antichi.

 

 

“Abbiamo girato mercatini e scantinati per trovare tutti questi pezzi antichi” sottolinea Basili. C’è poi la salumeria Carracci, di Stefano, marito di Lila, con copie di prodotti dai marchi inventati, ad eccezione della pasta De Cecco e del liquore Strega, che campeggiano in bella vista dietro il bancone. L’atmosfera di decadenza verrà riproposta anche nella seconda serie, tratta dal secondo romanzo della Ferrante, il cui le due protagoniste Lila ed Elena si muovono in un contesto storico compreso tra il 1961 e il 1967.

 

 

E’ la ricostruzione del rione Ascarelli

“Ricostruiremo il rione Ascarelli di Napoli dove si trasferisce Lila” spiega Basili. “Ovviamente – prosegue lo scenografo – non abbiamo preso in considerazione l’attuale quartiere perché è molto cambiato rispetto agli anni 60”. Nella seconda serie ci saranno molte scene all’esterno. “Per almeno due puntate saremo ad Ischia – aggiunge Basili – ma per il resto sceglieremo location ubicate a Napoli; stiamo facendo dei sopralluoghi, presto capiremo dove poter girare, ma sicuramente sceglieremo luoghi simbolo della città.

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