Maddaloni. Aveva difficoltà anche a camminare ma per quella sospirata “visita per la pensione” prevista di lì a poco, la figlia l’aveva convinta ad anadre al seggio. A costo di far votare di fatto la nipote minorenne. E’ questo lo scenario emerso all’interno dell’indagine sulla famiglia Esposito e sulla sospetta compravendita di voti in favore di Teresa, poi non eletta.
Tutte le conversazioni intercettate che si svolgono tra il 1 ed il 10 giugno evidenziano – secondo il gip – come Esposito ed i suoi familiari si sono procurati i voti, promettendo somme di denaro dell’importo tra i 10 e i 30 euro per ciascun voto espresso, elargite solo dopo che l’elettore abbia dimostrato di aver effettivamente votato per la candidata, fornendo la prova, ossia esibendo la fotografia della scheda elettorale scattata nel seggio. Secondo l’impianto accusatorio gli Esposito, pur di ottenere il voto, hanno promesso favori come un lavoro alla moglie di un detenuto o legati alla attività lavorativa svolta della candidata presso il centro di analisi cliniche, come quello di interessarsi della pensione per un’anziana, analfabeta e con problemi di deambulazione, che viene accompagnata al seggio dalla nipote minorenne che la guiderà nella materiale apposizione del voto, sul cerchio indicatole da Teresa, impossibilitata in quanto candidata ad accompagnarla nel seggio.
Esemplificativo è proprio il caso dell’anziana per la quale si muova Teresa Esposito che parla al telefono con la figlia: la donna le ha promesso il voto suo e del marito per fare accompagnare al seggio la madre anziana ed analfabeta e con problemi di deambulazione.
La donna sarà accompagnata dalla nipote di 10 anni, che può entrare nella cabina del seggio per essere aiutata a votare naturalmente in favore della Esposito (che le fornisce indicazioni specifiche “la terza pallina gialla da questo lato”); in cambio l’anziana le chiede un favore. rammentandole che il giorno dopo avrebbe dovuto essere sottoposta a visita per la pensione. “Eh che ti volevo dire. Lei… io tengo a… è analfabeta e con la mano non ce la farebbe… Hanno fatto entrare la creatura…” dice la donna alla Esposito. “Però una creatura ci può stare… quindi se glielo chiedo o a te ti conoscono…”