Capodrise/San Marco/Recale. Presentata denuncia alla Guardia di Finanza in merito alla vicenda dei sei lavoratori che non sono stati reintegrati dal Cite, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Capodrise, Recale e San Marco.
I sei operatori hanno protocollato una querela nei confronti della 35enne amministratrice di questo consorzio, depositandola presso le Fiamme Gialle di Marcianise.
La situazione si complica e rischia di fare scalpore e di coinvolgere anche i Comuni.
Infatti in queste ore sta per essere presentata una lettera da parte del legale che assiste questi sei lavoratori nella quale si specifica che per l’anzianità di 24 mesi i suddetti sono di fatto parte della pianta organica del Comune.
Quindi in caso di subentro di un’altra ditta devono essere assunti.
Lo scorso 9 ottobre il giudice del tribunale di Santa Maria ha ordinato il reintegro nei cantieri dei comuni di residenza: Giuseppe Brillante, Francesco Gaglione, Pompeo Carozza, Giuseppe Tescione, Giovanni Di Palo e Antonio Manzo. Tutti difesi dall’avvocato Dario Abbate.
Il giudice Schiavoni non solo ha ordinato all’azienda CITE il reintegro a tempo indeterminato ma anche il versamento degli importanti dal 2016 al 2018, per ognuno di loro circa 30 mila euro a testa.
Ma nonostante questa sentenza non è cambiato nulla.
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in persona della dott.ssa Adriana Schiavoni, quale giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria istanza disattesa, così provvede:
a) ordina alla convenuta C.I.T.E. – Consorzio Stabile Interprovinciale Trasporti Ecoambientali S.C.A.R.L., di procedere all’immediato ripristino della concreta funzionalità del rapporto di lavoro con i ricorrenti;
b) condanna la convenuta C.I.T.E. – Consorzio Stabile Interprovinciale Trasporti Ecoambientali S.C.A.R.L., al risarcimento dei danni subiti dalla parte ricorrente stabilendo un’indennità omnicomprensiva, in favore di ciascun lavoratore, in misura pari a quattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, oltre interessi e rivalutazione monetaria dalla debenza al soddisfo;
c) condanna la società convenuta al pagamento delle spese di lite che liquida in complessivi euro 3500,00 oltre IVA, CPA e rimborso forfettario come per legge, con attribuzione.
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