Terra Mia sulla scuola di Cancello: “Il Comune ha fornito risposte poco esaustive”

San Felice a Cancello (Lucia Granatello). Botta e risposta sulla questione del cortile della scuola Moro di Cancello, tra il Comune e il comitato Terra Mia. Si tratta della vicenda della potatura.

Riscontriamo – dice Sara Itro di Terra Mia – la Vostra nota indicata in oggetto (12 novembre) e, per amore di verità, osserviamo che la stessa è poco esaustiva, sia nella forma che nella sostanza. Essa è finalizzata solo ed esclusivamente ad esonerare l’Ente dalle responsabilità sullo stesso gravanti.

In particolare si osserva che le risposte fornite, più che tese a chiarire la legittimità dell’operato dell’Ente, appaiono esclusivamente tese a sminuire le iniziative di cittadini che, riunitisi in comitato, si adoperano a che il proprio territorio sia valorizzato e non deturpato e che con le proprie iniziative, hanno ampiamente dimostrato di non essere affatto insensibili alla salute ed incolumità di tutti i cittadini.

Più volte, infatti, questo comitato ha sollecitato, invano, la potatura del verde pubblico, laddove questo presentava una situazione di reale pericolosità, così come si è adoperato per l’adozione di aree verdi, del tutto abbandonate da Codesto Ente, al fine di costituire un futuro polmone verde per il paese e un luogo di ritrovo per bambini e ragazzi decoroso e sicuro.

La risposta, come già sopra detto, è in ogni caso NON ESAUSTIVA, poiché non consente ai cittadini, NELLA SOSTANZA, di verificare che la potatura dell’albero e della siepe SIA STATA LEGITTIMAMENTE OPERATA.

In particolare:

  1. Non viene allegata copia del verbale dei Vigili del Fuoco, che gli stessi avrebbero redatto antecedentemente all’opera di potatura del pino mediterraneo e della siepe, da cui emergerebbe la necessità dell’intervento operato per tutela della pubblica incolumità. (Sempre per amore di verità, si precisa che l’intervento dei Vigili del Fuoco presso l’I. C. “A. Moro di Cancello Scalo” è avvenuto molti giorni dopo che è stato effettuato lo scempio del pino e della siepe. La cosa è ampiamente dimostrabile dagli articoli di stampa e dalla testimonianza delle persone che hanno visto e assistito alla potatura selvaggia del pino e alla distruzione della siepe).

 

  1. Non viene chiarito chi ha svolto l’intervento che ci occupa e con quali modalità amministrative lo stesso è stato disposto;

 

  1. Non è stato altresì chiarito, perché la siepe è stata rasa al suolo E QUALE FORMA DI PERICOLOSITÀ LA STESSA RAPPRESENTAVA PER GLI STUDENTI, I DOCENTI ED I CITTADINI TUTTI.

Alla luce di quanto dedotto, appare evidente che Codesto Ente è ben consapevole del fatto che la potatura è stata arbitraria ed illegittima, in quanto il pino mediterraneo non impediva affatto l’ingresso a scuola degli alunni, atteso che gli stessi accedono all’istituto scolastico attraverso le scale, come risulta dalle foto allegate alla Vostra risposta.

L’arbitrarietà del gesto compiuto e l’insussistente paventata pericolosità del pino emerge, peraltro, dalla condotta di Codesto Ente, che si è limitato ad eliminare solo i rami, ma non anche il fusto che, evidentemente, non creerà danni alla pubblica incolumità fino a quando il Comune non provvederà al suo taglio e successiva eradicazione, che avverrà, come si legge nella nota che si riscontra, solo dopo aver impegnato una somma per il nolo di un cestello.

Inoltre, preme chiarire che lo scrivente comitato ed i suoi componenti sono ben consapevoli di quali e quanti siano i problemi del proprio comune e del peso che possa avere la vicenda in oggetto.

Tuttavia, in un comune sciolto per infiltrazioni camorristiche e che ha decine di milioni di euro di debiti fuori bilancio, sarebbe opportuno che la gestione della cosa comune avvenisse nella massima trasparenza e nel rispetto delle più elementari regole di amministrazione ed in collaborazione con i cittadini.

Il nostro intento non è quello di polemizzare ma quello di invitare Codesta Commissione a dare risposte chiare e veritiere, e come già fatto anche in passato, ad aver cura del nostro paese, quella cura che si può basare sulla serenità, indipendenza e lucidità di giudizio che può essere legittimamente richiesta  a chi si occupa di una cosa molto bella, delicata e maltrattata  – almeno nella sua reputazione –  cura del paese nella sua più ampia e profonda dimensione di luogo e comunità, di identità e di storia.

Con la presente, il Comitato in questione REITERA nella sua interezza l’interrogazione presentata in data 07/11/2018, prot. n. 0008517, CHIEDENDO cortese risposta scritta (che ricalchi la effettiva verità dei fatti.  Questo paese, sciolto per infiltrazioni malavitose, può solo ripartire dalla verità, anche se scomoda. E l’albero e la siepe sono il simbolo e gli esempi più eclatanti per chiarire ai cittadini qual è il punto di ripartenza o di stagnazione) a tutti i quesiti in essa contenuti.

Ferma restando la totale volontà di piena e incondizionata collaborazione del suddetto Comitato con le SS.LL. per l’esclusivo bene del paese, si confida che in futuro non verranno più posti in essere arbitrari atti tesi alla distruzione del territorio.

San Felice a Cancello, lì, 17/12/2018

 

Il Legale rappresentante

Dott.ssa Sara ITRO

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