Non la vota e il fratello del ras lo va a prendere al bar: “Temevo per le mie figlie”

Maddaloni. Non vota la Esposito e poi teme per le sue figlie. Accade a un cittadino maddalonese, ex elettore proprio della sorella del ras, costretto a sorbirsi le ire dell’altro fratello, Eduardo, dopo aver scelto un altro candidato. Il racconto è partite integrate delle 143 pagine vergate dal gip Alfano.

 

“Ho deciso di non votarla per suo fratello Antonio”

“Durante la campagna elettorale – racconta l’uomo  agli inquirenti – ho avuto rapporti con ESPOSITO Eduardo. Mi ha consegnato il bigliettino della sorella e mi ha detto che io e la mia famiglia dovevamo votare la sorella. Io gli assicurai che l’avremmo votata, in quanto io so che lui è una persona violenta e che il fratello Antonio u sapunaro è un camorrista e quindi io per evitare problemi e a me e alla mia famiglia gli ho detto che l’avrei votato. Poi io e la mia famiglia abbiamo ritenuto di non votarla, nè abbiamo, come invece era successo nelle precedenti elezioni, in cui sempre ESPOSITO Teresa era candidata, cercato voti per lei tra i nostri inquilini, in quanto non ci fidavamo più di lei, anche alla luce delle vicende giudiziarie che avevano interessato il fratello Antonio. Noi abbiamo ritenuto di votare per Salvatore Liccardi, candidato a consigliere comunale, sempre in una delle liste collegate al Sindaco eletto Di Filippo, in quanto ritenevamo che lui facesse veramente gli interessi di Maddaloni e non come ESPOSITO Teresa, che comunque era espressione della famiglia. Voglio precisare che anche con Teresa prima delle elezioni avevo parlato e sempre per timore che succedesse qualcosa alle mie figlie le ho detto che l’avrei aiutata nelle elezioni, anche se sapevo già che non l’avrei votata né io, né la mia famiglia.”

 

Il giro dei locali dopo la mancata elezione

L’uomo ha raccontato che in occasione dello spoglio, presso il seggio 32, dove era rappresentante, aveva sentito Teresa ed il fratello Eduardo commentare che il numero dei voti in favore di Teresa, man mano estratti in quelle sezioni elettorali, era inferiore a quelli previsti. Dopo dieci giorni circa, mentre era seduto al bar di, via Napoli notava Eduardo Esposito che, rivolgendosi a lui, lo insultava dicendo “che infame”, entrando subito dopo nel bar. Per evitare il peggio si allontanava velocemente.

Successivamete veniva a sapere dalle due figlie, che lavorano presso che qualche giorno prima o giorno dopo tale fatto Esposito aveva fatto irruzione nell’esercizio commerciale dove lavorano aveva minacciato anche il titolare, Rosario accusandolo di aveva aiutato sua sorella alle elezioni e subito dopo, rivolgendosi alle figlie, le minacciava, perchè non avevano aiutato la sorella.

La telefonata alla Esposito

“Io conoscendo Eduardo e lo spessore criminale della sua famiglia, per evitare che succedesse qualcosa, dopo i due episodi che ho raccontato, ho telefonato ad ESPOSITO Teresa, chiedendole il motivo per il quale il fratello Eduardo ce l’aveva con me, dicendole falsamente che io e la mia famiglia avevamo votato per lei. Nel corso della telefonata ho chiesto a Teresa di intervenire presso il fratello per evitare che lui desse ancora fastidio a me e alla mie figlie e lei mi assicurò che lo avrebbe fatto. Da quel momento non ho avuto ulteriori contatti con Esposito Eduardo. Io ribadisco che a Teresa, dopo le elezioni ho detto falsamente che io e la mia famiglia l’avevamo votata per stare tranquilli e per timore di ritorsioni da parte di ESPOSITO Eduardo”

 

(nella foto i fratelli Esposito e la madre)

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