Maddaloni/Nola. E’ approdata anche nel Casertano l’indagine che ha portato Finanza e Dia ad eseguire 17 misure cautelari. Tra gli arrestati, oltre al noto imprenditore Armando Manzi, figura anche un casertano. Si tratta di Giovanni Sergio (nella foto): i finanzieri di Avellino hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere siglata dal gip Saverio Vertuccio nei confronti del 49enne, recluso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. E’ accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso.
Importava ingenti quantitativi di droga, cocaina e hashish, dalla Spagna, la banda di narcotrafficanti capeggiata da un imprenditore del Napoletano e da suo figlio, sgominata dal Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino e dalla DIA che hanno arrestato 17 persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Dalle indagini è anche emerso che i vertici della banda avrebbero offerto ospitalità ad Antonio Lo Russo, ex reggente del clan dell’omonimo clan, tra il 2012 e il 2014, ora collaboratore di giustizia, insieme al quale avrebbe gestito il traffico di droga. A capo dei narcotrafficanti c’era Armando Manzi, titolare di una nota struttura ricettive per cerimonie, e il figlio Oreste. Al loro fianco anche una schiera di collaboratori, tutti finiti sotto indagine. La droga era destinata alle piazze di spaccio delle province di Napoli e Avellino e, durante l’attività investigativa le fiamme gialle sono riuscite a sequestrare 323 kg di hashish, per un valore di oltre 3,2 milioni di euro, nascosti in un doppio fondo ricavato nei serbatoi di un tir.