Non lo fa entrare ubriaco nel palazzo, algerino lo uccide: due donne salve per miracolo

Mondragone. Nella giornata odierna, il G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha convalidato
il fermo d’indiziato di delitto disposto da questa Procura ed eseguito dai Carabinieri del Nucleo
Operativo della Compagnia di Mondragone, nei confronti di un cittadino algerino, Muhamed Bin
Raba nato in Algeria il 21.02.1993, e uno rumeno, Florin Mocian nato in Romania il 20.10.1999,
entrambi ritenuti responsabili in concorso dell’omicidio di Salvatore De Rosa, ci. 61, avvenuto a
Mondragone loc. Pescopagano il 17 novembre u.s..

Secondo la ricostruzione degli eventi conseguente ad una complessa attività d’indagine, si
accertava che la sera del 17 novembre le due persone fermate si erano recate presso l’abitazione
della vittima; in particolare, mentre Florin Mocian guidava uno scooter rubato e attendeva
all’esterno della casa della vittima, Muhamed Bin Raba – armato di fucile illegalmente detenuto e
modificato a canne mozze con proiettili da caccia al cinghiale – si introduceva all’interno del
condominio esplodendo un colpo letale all’addome di De Rosa.

Veniva ricostruita la causale dell’assassinio, condotta ritorsiva per futili motivi conseguente
ad una pregressa discussione intercorsa tra i responsabili, la vittima ed altra pesona. Poche ore
prima, l’algerino aveva infatti preteso, sotto effetto di sostanze alcoliche di entrare nello stabile,
salvo poi minacciare vendetta essendo stato allontanato dalla vittima.

Subito dopo l’omicidio l’indagato sferrava diversi calci contro l’uscio dell’abitazione
dell’altro italiano che aveva partecipato al precedente litigio cercando di accedere nella casa per
proseguire la sua vendetta omicidiaria. Non riuscendo ad entrare, tornava in strada esplodendo un
ulteriore colpo che avrebbe potuto uccidere due donne, fortunatamente rimaste illese, affacciate ai
balconi di casa e in preda al panico.

Le indagini, avviate immediatamente nottetempo, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua
Vetere ed eseguite dai Carabinieri di Mondragone, con la fattiva e determinante collaborazione
della Sezione Rilievi dei CC di Caserta e dei Carabinieri della Compagnia di Marano che, sin dalle
prime ore della notte, hanno fornito importanti elementi per consentire il rintraccio dei due indagati.

Nella notte del 17.11.2018, si è provveduto all’escussione dei testimoni, principalmente
soggetti residenti nel Condominio dove era avvenuto il gravissimo episodio, nonché la visione di
innumerevoli immagini degli impianti di videosorveglianza. Sin da subito si è riusciti a tracciare un
identikit dei due rei che nello stesso tempo avevano già fatto perdere le loro tracce rientrando nella
zona di Marano, dove risiedevano. Poste in essere tutte le attività tecniche volte al rintraccio,
iniziava un assiduo lavoro di ricerca grazie anche al coinvolgimento dell’Interpol, al fine di
verificare le esatte identità dei soggetti nonché la partecipazione dei Carabinieri di Marano che
hanno offerto immediato appoggio ai colleghi di Mondragone.

 

L’effettivo rintraccio avveniva a Parete durante la mattina del 26 novembre u.s., a soli nove
giorni dall’awenuto delitto. Tradotti presso la Compagnia di Mondragone, si è proceduto al
riconoscimento dei indiziati da parte di tutti i testimoni che già erano stati escussi la notte
dell’omicidio.
Sulla scorta di tali risultanze la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere
emetteva decreto di fermo dei due cittadini per i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione e
dai futili motivi, tentato omicidio in danno delle due donne, tentata violazione di domicilio,
detenzione e porto di arma e ricettazione dello scooter utilizzato dagli autori del fatto (che da
accertamenti svolti risultava rubato solo dieci giorni prima dei fatti).
All’esito dell’udienza di convalida del fermo, il Gip di Santa Maria Capua Vetere applicava
la misura cautelare in carcere ad entrambe le persone sottoposte a fermo

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