Capua. Interverrà la Soprintendenza, poi si rivarrano sui proprietari dei terreni adiancenti alla Basilica di Snat’Angelo in Formis. L’Arco di Diana e l’intero Borgo di Sant’Angelo in Formis sono un complesso di edifici di proprietà privata la cui titolarità è estremamente frammentata.
Inoltre il Borgo è purtroppo caratterizzato da molteplici manufatti di tipo architettonico non sempre coerenti e realizzati nell’ultimo secolo.
Tale situazione è ulteriormente aggravata dal rischio idrogeologico e dall’incuria degli stessi proprietari privati e di chi ha utilizzato l’area tanto da determinare il crollo di alcune componenti murarie.
Per far fronte a tale pericolo è stata emessa un’ordinanza sindacale nell’agosto scorso ed è stato disposto il successivo sequetro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria.
La Prefettura, pur non avendo alcuna specifica competenza in material, al fine essenzialmente di salvaguardare l’ato valore storico e culturale della Basilica, si è attivata fin dal mese di aprile scorso convocando più volte un tavolo tecnico tra tutte le istituzioni direttamente interessate (Comune di Capua, Soprintendenza e l’istituzione religiosa), chiedendo la collaborazione dell’Università della Campaia – Dipartimento di Architettura, del Cnr e del comitato provinciale dei vigili del fuoco.
Il tavolo tecnico ha disposto la verifica di tutti gli aspetti tecnici e nelle more la Soprintendenza sta eseguendo i necessari lavori di messa in sicurezza dell’Arco di Diana.
La Soprintendenza opererà in via d’urgenza riservandosi di agire successivamente ai danni dei proprietari inadempienti.
Il Comune di Capua sta predisponendo una richiesta di finanziamento alla Regione Campania per la progettazione, la salvaguardia, la messa in sicurezza e il recupero dell’intero Borgo ai fini idrogeologici.