San Felice a Cancello/Santa Maria a Vico. Potrebbe essere ad una svolta il processo ai danni di 5 ragazzi, 4 di San Felice a Cancello e uno di Santa Maria a Vico, protagonisti nell’estate del 2013 (fine luglio) di un pestaggio in provincia di Lecce, dove per altro rischiarono pure di essere linciati dalla folla.
Imputati il 25enne Natale De Lucia di via Pizzone, figlio dell’ex sindaco, Pietro Di Paolo di 26 anni, via Crocella Santa, Michele Lettieri 24 anni di via Prolugamento Libertà Santa Maria a Vico, Alessandro Verdicchio 24enne della zona Vigliotti/Schiavetti, Raffaele Cioffi 25enne della zona di via Circumvallazione e l’imprenditore delle auto Domenico Biondillo, 23enne di via Trotti, difeso dall’avvocato Dello Iacono.
Rispondono, presso il tribunale di Lecce, di lesioni nei confronti di un ragazzo che allora aveva 17 anni, gli spaccarono i denti e gli provocarono pure un trauma. Nei prossimi giorni si terrà un’altra udienza.
Ci vollero due pattuglie del commissariato – giunte a sirene spiegate – per «estrarre» incolumi i suddetti, provenienti da San Felice a Cancello e in villeggiatura a Santa Maria al Bagno.Il prologo avviene in via Fumarola, nella pinetina, quando la comitiva incontrò un diciassettenne di Nardò con la fidanzata.
La «disputa» si accese subito per motivi banalissimi: volarono parole grosse e anche qualche colpo proibito se è vero che il ragazzo del posto dovette poi fare ricorso alle cure dei sanitari per il labbro spaccato ed un dente rotto. Sarebbe guarito in quindici giorni. Dopo lo scontro, avvenuto per motivi futili («che cos’hai da guardare?» del neritino e la risposta sull’odore della ragazza da parte dei casertani) i giovani aggressori si diressero verso la piazzetta.
Il 17enne, infatti, avvisò il fratello e poi con un tam-tam anche molti amici che presero d’assedio un Bar dove intanto si erano rifugiati i ragazzi della Valle.
Fuori si formò una folla di un centinaio di ragazzi del posto, comprese una trentina di ragazze – fino a quando i giovani casertani non furono fatti salire sulle volanti e trasportati in commissariato tra due ali di «locali» ululanti che volevano picchiarli.
Di fatto, quindi, la rissa è stata solo sfiorata ma vista la disparità delle forze in campo sarebbe potuta finire proprio male per i forestieri che furono ascoltati e poi allontanati dal Salento, li accompagnarono fino a Canosa, praticamente fuori dalla Puglia, rispendendoli a casa.
Il ragazzo di Nardò ha chiesto un risarcimento danni di circa 15 mila euro, la vicenda quindi potrebbe ricomporsi, c’è la possibilità di una conciliazione, magari con un accordo tra le parti si potrebbe scendere anche ad 8/10 mila euro. Probabilmente sarebbe il giusto compromesso per una ragazzata di 5 anni fa.