TUTTI I NOMI. Terremoto Asl, arrestata intera famiglia. Dirigente favoriva fidanzato per appalti

L’aggiornamento

Ai domiciliari, nell’ambito delle indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Napoli su appalti e corruzione nell’Ospedale del Mare e in alcuni presidi dell’Asl Napoli 1 Centro, sono finiti Loredana Di Vico, dirigente dell’unita’ operativa complessa acquisizione beni e servizi dell’Asl Napoli 1 Centro; Vincenzo Dell’Accio, imprenditore e gestore, insieme con alcuni familiari, di società per la rivendita di articoli medicali, risultate amministrate da prestanome; Rosario Dell’Accio, fratello di Vincenzo; Antonio dell’Accio, padre di Rosario e Vincenzo, Claudia Dell’Accio, sorella di Vincenzo e di Antonio e Gennaro Ferrigno, collaboratore della famiglia Dell’Accio. Le società coinvolte sono la L.G.A. S.r.l.”, “MAFLAMED S.r.l.”Vicamed srl e la Frag Hospital srl. Sono tutti di Napoli, tranne la Di Vico, nativa di Santa Maria Capua Vetere ma convivente di Vincenzo Dell’Accio.

 

Il doppio legame della dirigente sammaritana

La Di Vico Loredana era legata da relazione affettiva e da cointeressenze con Dell’Accio Vincenzo gestore – unitamente a componenti della propria famiglia e di un fidato collaboratore – di un Gruppo di Società amministrate da prestanomi (L.G.A. S.r.l.”, “MAFLAMED S.r.l.”Vicamed srl, Frag Hospital srl), esercenti attività di impresa nel settore della rivendita di articoli medicali.

 

Le indagini

Dalle indagini dei finanzieri su appalti e corruzione nell’Ospedale del Mare di Napoli e in alcuni presidii dell’Asl Napoli 1 Centro (stamattina sono finiti ai domiciliari un funzionario pubblico, quattro componenti una famiglia di imprenditori e un loro stretto collaboratore) è anche emerso che su un appalto era stato applicato un ‘ricarico’ stimato in circa 250mila euro. Le ditte di intermediazione coinvolte, riconducibili alla famiglia Dell’Accio ma intestate a prestanome, avevano un contratto di esclusività con la società che produce gli apparecchi elettromedicali (endoscopi, broncoscopi e altri macchinari della stessa tipologia) che poi venivano venduti all’Asl Napoli 1 Centro a prezzi maggiorati. In precedenza il rapporto era invece diretto, cioè tra Asl e ditta produttrice. Il tutto veniva poi anche agevolato dal fatto che due delle persone arrestate sono risultate sentimentalmente legate e proprio per celare questa relazione, secondo quanto emerso dalle indagini, le aziende erano state intestate a prestanome. L’attività investigativa, che ha preso il via all’inizio del 2017, con alcune perquisizioni dei finanzieri proprio nell’Ospedale del Mare, è stata portata avanti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e i primi approfondimenti sono stati condotti dalla Guardia di Finanza secondo le linee guida dell’Anac. Il sistema, secondo l’accusa, era fondato sui vantaggi corruttivi della dirigente amministrativa Loredana De Vico e di alcuni dipendenti della stessa amministrazione. Infine un medico di una struttura dell’Asl Napoli 1 Centro è indagato per corruzione.

 

Regionale. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli sta eseguendo l’arresto di sei persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, alla turbata libertà degli incanti e alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente con riferimento a plurime forniture di apparecchiature elettromedicali.

 

L’inchiesta della Procura riguarda le procedure di approvvigionamento di strumentazioni mediche destinate all’ “Ospedale del Mare” di Napoli e a ulteriori presidi sanitari dell’ASL Napoli 1 Centro, coinvolgendo personale della medesima Azienda Sanitaria e facoltosi imprenditori campani.

 

I finanzieri stanno eseguendo anche delle perquisizioni e il sequestro di beni mobili e immobili riconducibili alle società e agli indagati per per oltre 850.000 euro.

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