Scrive sui social frasi su dignità lavoro e mancato stipendio: PESTATO DAI CAPI

Santa Maria a Vico/San Felice a Cancello. Un episodio che meriterebbe ben altro epilogo, una denuncia come minimo ai carabinieri o alla polizia, ma anche una vertenza al tribunale del lavoro.
Vi facciamo ascoltare l’audio di una lite tra un operaio di San Felice ed i titolari di una ditta edile di Santa Maria a Vico, molto conosciuti. Naturalmente le voci sono camuffate in quanto il lavoratore, a nero, non ha sporto denuncia per aggressione e quant’altro previsto dalla legge.

 

L’uomo, sposato con figli ha cominciato a lavorare per questa ditta, accettando il lavoro in nero, pur di guadagnare qualcosa.
Era già passato un mese da quando stava lavorando e giustamente questo ragazzo ha chiesto i soldi.
Gli imprenditori hanno fatto orecchie da mercante, dopo una settimana di lavoro ha nuovamente richiesto il pagamento della mensilità e loro gli hanno dato un misero acconto di 250 euro.
Passa ancora del tempo, siamo alla fine di ottobre e lui chiede i soldi. Gli rispondono che giovedì primo novembre, festivo, sarà saldato.

 

La promessa mancata

Passa pure il primo novembre, nessuno si fa vivo, e lui il giorno dopo, visto che non era cambiato nulla, in maniera generica scrive delle frasi su facebook in merito ai pagamenti e alla dignità del lavoro.
A quel punto gli imprenditori, leggono quelle parole, e lo invitano in ufficio; lui pensava che lo avessero chiamato per la paga, invece, dopo una vivace discussione il lavoratore viene offeso, minacciato e aggredito.

 

Coinvolta anche la figlia piccola

 

Con lui c’era pure la figlia di 7 anni a cui aveva consegnato il cellulare, dicendole di avvertire i carabinieri se la situazione fosse degenerata.
Una zuffa che avviene davanti agli occhi della piccola…
Lo accusano di quelle frasi scritte su facebook che per loro sono compromettenti: “Che scrivi a ‘fa piezz e merd! Non devi avere niente…”.

 

Nel culmine del bagarre dopo tutte quelle offese viene pestato e sbattuto sul muro e persino la figlia piccola viene tirata in ballo e anche lei viene buttata vicino al muro.
Veramente non ci sono parole, un episodio bruttissimo che è uno spaccato di quello che accade a tanti lavoratori, offesi denigrati e trattati in modo becero dai titolari che speculano sulle loro fatiche…
Oggi 16 novembre questi imprenditori non si sono degnati ancora di corrispondere quanto pattuito con questo povero ragazzo. VERGOGNA!

 

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