Assunzioni? La minoranza: “No grazie, il Comune è in dissesto”

Cancello ed Arnone. Con delibera di giunta comunale n 107 del 22/10/2018 l’amministrazione comunale di Cancello ed Arnone ha dato la propria adesione al progetto -Ripam- un mega concorso unico territoriale per le amministrazioni della Regione Campania.
Un progetto che prevede, nell’arco di due anni, l’immissione nelle pubbliche amministrazioni campane che aderiranno al piano di 10 mila unità lavorative a tempo indeterminato, attraverso un unico percorso di reclutamento e formazione.

 

l’arringa del duo di opposizione

La minoranza con i consiglieri Maurizio Emerito e Maria Caimano mette in evidenza un aspetto:

 

Ovviamente Nulla da eccepire in merito a queste forme di collaborazione tra istituzioni periferiche statuali, se non fosse per il fatto che il comune di Cancello ed Arnone è un comune interessato da una procedura di dissesto finanziario così come dichiarato dalla attuale amministrazione con deliberazione consiliare n 22 del 26/07/2018.

 

Le disposizioni in materia di personale sono particolarmente importanti nell’ottica di un vero risanamento dell’ente, se si considera l’incidenza, spesso abnorme, che le spese relative hanno avuto nel determinare il disastro finanziario.

Con riguardo alla determinazione della dotazione finanziaria di bilancio in materia di personale, si evidenzia che, tra le misure obbligatorie previste dalla legge, sul piano della “spending review”, è prevista un’articolata disciplina per il ridimensionamento della spesa per il personale entro la misura strettamente necessaria ad assicurare il mantenimento o il recupero della piena funzionalità amministrativa, ridimensionamento previsto, sia sul versante della dotazione organica, sia su quello delle dotazioni finanziarie (art. 259, comma 6). Infatti, la spesa per il personale costituisce uno degli aggregati più importanti e rigidi della spesa corrente, in grado di determinare il sovradimensionamento della stessa a danno degli investimenti e dell’erogazione dei servizi.

 

Mentre per la spesa di personale a tempo indeterminato è prevista una rimodulazione sostanziale dell’organizzazione, con la riduzione della dotazione organica e l’eventuale avvio di procedure di mobilità (art. 260), per la spesa del personale a tempo determinato è prevista una riduzione della sola dotazione finanziaria.

 

Questa riduzione, sia per la ratio sopra illustrata della disciplina delle misure obbligatorie in caso di dissesto, sia per la lettera della legge, è determinata,al “minimo”, nel 50% della spesa media sostenuta a tale titolo per l’ultimo triennio antecedente l’anno cui l’ipotesi di bilancio si riferisce.

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