Ladri senza pietà, saccheggiata chiesa in centro

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Saccheggiata nella notte l’antica chiesa dei “Sacri Cuori di Gesù e Maria” ubicata in via Sirtori alle spalle del Duomo. I soliti ignoti hanno letteralmente sventrato il cuore della chiesa asportando marmi, mattonelle di pregio e quant’altro restava nel luogo di culto da anni abbandonato ed in stato di degrado tanto che l’amministrazione comunale, che è proprietaria dell’immobile con annessa sagrestia e i locali che ospitavano un educandato, ora occupati abusivamente da alcune famiglie, ha addirittura chiuso al traffico quel tratto di strada sul quale si affaccia la Chiesa.

I ladri, si sono introdotti nei locali dopo aver forzato il portoncino d’ingresso e devono aver lavorato per molto tempo, forse per giorni trasformando il pio luogo in un vero e proprio cantiere, favoriti dalla scarsa sorveglianza nella zona ed approfittando dell’assenza di persone nella zona tanto è vero che nessuno si è accorto di nulla. Molto probabilmente, i ladri hanno agito in vari step lavorando forse anche di giorno per asportare il materiale che ha un notevole valore storico ed artistico. Sull’ennesimo episodio di furto ai danni di strutture ecclesiastiche, stanno indagando i carabinieri della locale stazione e gli agenti della Polizia di Stato che con i tecnici comunali ed il parroco del duomo don Mario Miele stanno eseguendo l’inventario del materiale portato via.

La Chiesa dei “Sacri Cuori” fu costruita nel 1824 e negli annessi locali furono ospitati una scuola ed un educandato che col passare degli anni e con gli eventi storici furono eliminati e il complesso fu ceduto all’amministrazione comunale nel 1932 e tale è rimasta fino ai giorni nostri. Peccato, un altro pezzo della storia e dell’arte sacra di santa Maria è andato disperso. Questo scempio fa seguito a quelli avvenuti alla chiesa di Santa Teresa ed altre che sono state spogliate nell’indifferenza delle autorità competenti e di tutta la cittadinanza. Peccato, si è persa un’altra occasione per preservare i nostri tesori.

ANTONIO TAGLIACOZZI

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