Profanato il Monumento ai Caduti nella villa comunale

San Felice a Cancello. Ancora una volta mani ignote (?) hanno vandalizzato la villa comunale di Cancello Scalo. Non si può non collegare questo episodio al danneggiamento della stele a Marcello. Per il furto dell’Ulivo della Pace, il taglio delle piante e di quest’ultimo abominevole episodio, parlare di ragazzate è fuori luogo. I vigliacchi incivili, muniti di cesoie, hanno prima spezzato la catena che delimitava il perimetro del Momento ai Caduti, rubandola, e poi, non paghi, hanno distrutto dei vasi contenenti piante e fiori che ornavano il Monumento.

“Una vera profanazione – fanno sapere dal comitato di Cancello Terra Mia –  Operazioni studiate, preparate, non certo improvvisate come potrebbe fare un ragazzino. Questi vigliacchi, o questo vigliacco, irrispettosi anche dei morti, da tempo hanno puntato la villa comunale. Di certo parliamo di vigliacchi, incivili, probabilmente con qualche serio problema mentale. Ancor più certa è la nostra volontà a non fermarci. Informate le Forze dell’Ordine di tutti gli episodi delittuosi fino ad ora succedutesi, PIÙ DETERMINATI DI PRIMA RICOSTRUIREMO LE COSE DISTRUTTE, le rimetteremo allo stesso posto dove stavano prima che i vigliacchi intervenissero, ovviamente al buio: come fa chi non deve far vedere la propria faccia. Non ci fermeremo, non ci fermerete. Continueremo a fare quello che ci siamo proposti di fare: lottare per il nostro territorio ed unire la comunità. Lo faremo anche per quelli che hanno visto e tacciono. Lo faremo per chi sa e non impedisce queste porcherie. Lo faremo per chi si nutre di odio e rancori. Lo faremo per chi vive solo ed unicamente per dividere il paese. Avete un nome, un volto, lo nascondete nel buio della notte o dietro chi si macchia delle nefandezze che non avete il coraggio di denunciare o di impedire. Speriamo sempre che abbiate la forza morale di dirci il perché di tanto rancore, tanta cattiveria. Abbiamo talmente tanta forza che sapremo anche perdonarvi. Di certo non ci fermerete. A chi di dovere abbiamo chiesto, e continueremo a farlo e ad insistere, di attivare tutti i meccanismi elettronici di controllo del territorio. Un territorio orfano ormai orfano di tutto, abbandonato a se stesso dove anche lo Stato sembra aver abdicato”.

 

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