Marcianise. In attesa degli esiti dei rilievi dell’Arpac arriva una prima voce ufficiale sull’incendio che all’alba di ieri ha devastato l’azienda Lea, sequestrata appena due settimane fa dalla Guardia di Finanza. Il Dipartimento Prevenzione Uopc 16 di Marcianise ha infatti diramato una comunicazione inoltrata ai sindaci dei Comuni interessati dal disastro: oltre a Velardi, l’atto è stato inviato ai primi cittadini di Capodrise, Macerata Campania, San Marco Evangelista, Portico e Recale.
Nel documento l’Asl dichiara che la popolazione non è stata interessata dalla dispersione dei fumi provenienti dall’incendio avvenuto nella zona Asi. Nella mattinata di ieri infatti i vigili del fuoco hanno effettuato dei rilevamenti in tre zone della città: a via Da Vinci nei pressi del velodromo, alle porte della zona industriale e in via Santella all’altezza dell’ingresso dell’ospedale. Un’analisi necessaria per comprendere la necessità di misure straordinarie finora non attuate.
In attesa di conoscere già in giornata i risultati dell’Arpac che diranno di più sulla vicenda, l’Asl ha delimitato una zona rossa dove sono state bloccate anche le attività industriale: riguarda la porzione di zona Asi intorno al luogo del rogo. Da via Giacosa alla rotonda di via Piaggio qualsiasi attività non autorizzata è interdetta fino a nuovo ordine.
Dopo i due bollettini e l’esito del vertice in Prefettura ieri sera il sindaco Velardi si è lasciato andare ad un amaro sfogo sulla vicenda Lea, seguita fin dal mese di luglio quando dispose la chiusura del sito: “L’incendio divampato all’alba nel deposito di stoccaggio di rifiuti della ditta Lea, nella zona industriale di Marcianise, è un incendio annunciato. È la logica conseguenza di una gestione criminale dei rifiuti e di un’idea scellerata dell’esercizio di una pubblica funzione. È la certificazione che abbiamo sbagliato tutto, che la politica – vecchia e nuova, vecchia e nuova! – è incapace e menzognera. È la dimostrazione che un gruppo di criminali avrà sempre ragione e batterà ogni volta le masse – sì, le masse – che vogliono un mondo migliore.”