Capua/San Giorgio a Cremano. Chi non ricorda Bonocore (Totò) nel film ‘La banda degli onesti’ quando tenta di convincere il tipografo Lo Turco (Peppino) preoccupato di andare in galera per falsificazione di moneta, e gli dice che loro sono come una succursale della Zecca, una dependance.
E questi qua davvero si sentivano una succursale visto che avevano la possibilità di stampare fino a 100 mila euro falsi a notte.
C’è la famiglia De Martino di San Giorgio a Cremano storicamente coinvolta nella produzione di banconote false, alla base dell’inchiesta svolta congiuntamente da Italia e Francia, che ha portato all’arresto di 22 persone, nove delle quali fermate in Francia, a Marsiglia; gli altri indagati sono stati fermati in Italia, cinque in base ad un mandato d’arresto europeo emesso dal Giudice Istruttore del tribunale di Nancy, otto in seguito alle ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip di Santa Maria Capua Vetere.
Figura centrale quella del 59enne Enrico De Martino, già arrestato nel 2008 per gli euro falsi in Puglia, dove aveva “delocalizzato” la stamperia, ritenuto un vero e proprio “artista” della contraffazione, capace in una notte – hanno accertato i carabinieri di Capua – di stampare fino a 100mila euro falsi attraverso l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia, come le stampanti digitali e vernici che costano fino a 10mila euro al chilo; la carta usata era commerciale, non filigranata, eppure la classe di contraffazione era 35a, ovvero per la Bce si trattava di banconote di ottima fattura. Con De Martino sono stati arrestati i figli Vincenzo e Marco, di 35 e 31 anni. Ruolo chiave era anche quello del 56enne Raffaele Fresegna, colui che acquistava gli euro falsi e li distribuiva ad altri intermediari. “L’indagine – ha detto il funzionario di Interpol Pietro Marraffa – ha il pregio di aver portato alla luce i canali di distribuzione degli euro”. Sabatino di Europol spiega invece che “questo fenomeno è molto attenzionato in Europa. Nel 2017 abbiamo sequestrato 11 stamperie clandestine e 46 milioni di euro falsi, non solo in Italia, anche in paesi come Bulgaria e Polonia”.
“Napoli e il suo hinterland – ha spiegato il procuratore di S. Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone – si confermano come i territori a livello europeo in cui avviene la massima produzione di euro contraffatti”. La produzione avveniva soprattutto in laboratori di San Giorgio a Cremano. L’indagine è stata fondamentale perché ha permesso di toccare con mano l’efficacia di un lavoro operativo svolto dagli organi inquirenti e investigativi dei due Paesi, a prescindere dalle differenze procedurali. “Per la prima volta – ha affermato la Troncone – Italia e Francia hanno dato seguito all’accordo sottoscritto il 23 maggio scorso presso la sede di Eurojust all’Aia creando una Squadra Investigativa comune, che ha permesso non solo lo scambio di informazioni, ma soprattutto di realizzare insieme le indagini”. E’ il comandante del Reparto Operativo dell’Arma a Caserta, Nicola Mirante, a illustrare il senso di un inchiesta svolta congiuntamente. “I nostri carabinieri sono andati in Francia per effettuare perquisizioni e pedinamenti di soggetti che dalla Francia venivano nel Napoletano, per rifornirsi dei soldi falsi. Analogamente personale della Gendarmeria francesce è giunto in Italia per monitorare con i carabinieri i soggetti coinvolti nel traffico. E’ stata un’esperienza molto importante”. Presernti in conferenza anche i rappresentanti dell’Interpol Piero Marraffa e di Europol, Gianluca Sabatino, che hanno svolto un ruolo di coordinamento insieme ad Eurojust.
–FRESEGNA RAFFAELE classe 1953;
– DE MARTINO Enrico, classe 1959;
– DE MARTINO Vincenzo, classe 1983 ;
– Verrillo Tommaso, classe 1982;
sono stati attinti dalla misura cautelare della custodia In carcere e tradotti presso la casa circondariale di
Santa Maria Capua Vetere;
– MASTROPASQUA Vincenzo, classe 1965;
– TODINI Romolo, classe 1945;
– CALDI Raffaele, classe 1970;
– VAZZA Pasquale, classe 1955;
sono stati attinti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari;
– DE MAMMO Marco, classe 1987;
– MISITI Antonino, classe 1981;
– MISITI Maria, classe 1961 ;
– PICCOLO Giorgio, classe 1995;
– PETTINATI Giovanni, classe 1992;
sono stati attinti da Mandato dì Arresto Europeo (MAE) e tradotti presso la casa circondariale di Napoli
Poggioreale.