San Felice a Cancello. La settimana scorsa abbiamo raccontato delle richieste di condanna del pm Landolfi nei confronti degli esponenti del clan Lettieri-Sgambato nell’ambito del procedimento relativo a tre estorsioni, arresti della scorsa primavera.
Il pm Landolfi ha chiesto 18 anni a testa per Giovannina Sgambato e il boss Michele Lettieri alias ‘o napulitan.
Dodici anni la richiesta per Enzo Ruotolo di via Cantariello, 10 anni per il finanziere Vincenzo Barbato Iannucci.
Sospeso invece il processo a carico del 49enne Enzo Carfora alias ‘o cantante, difeso dall’avvocato Vittorio Fucci.
Il perito del tribunale aveva accertato l’incapacità del soggetto a sostenere il giudizio.
Il giudice ha sospeso e ha disposto un’ulteriore perizia sul cantante per stabilire se era capace di intendere e di volere al momento dei fatti contestati.
Davvero un risvolto clamoroso per Carfora, attualmente detenuto nel carcere di Benevento, dopo aver trascorso la maggior parte della detenzione a Secondigliano.
Secondo quanto contenuto nell’ordinanza
La partecipazione di Vincenzo ‘o cantante all’associazione emerge, anzitutto, dal suo accertato apporto alla consumazione della tentata estorsione ai danni di un rivenditore di auto di Paolisi in cui era proprio il CARFORA ad indicare a SERVODIO Domenico le parole da usare con la vittima per preannunciargli la richiesta estorsiva (“devi dire quelli adesso vanno da tutte le parti”) e, successivamente, a portarsi presso il concessionario di auto con i capi del sodalizio (LETTIERI e SGAMBATO) per ribadire l’ineluttabilità della richiesta.
Di grande rilievo è anche il diretto coinvolgimento del CARFORA nella programmata estorsione ai danni dell’azienda di Casale.
In relazione a tale vicenda, è proprio il CARFORA, su mandato di LETTIERI Michele, ad incontrarsi con l’emissario del gruppo dei Caudini, come confermato anche da un servizio di osservazione effettuato dalla polizia giudiziaria, e ad essere incaricato di portarsi a Casapesenna per contattare tale “Russo” e discutere dell’estorsione. Si tratta in entrambi i casi di compiti di estremo rilievo che non potevano certo essere affidati a soggetti non intranei al sodalizio.
E’ sempre il CARFORA, tra l’altro, ancora una volta seguendo le direttive di LETTIERI Michele (spesso in sua compagnia anche in occasione delle telefonate intercettate) a cercare altro contatto per arrivare alla vittima attraverso altro affiliato IANNUCCI BARBATO Vincenzo.
Altro episodio significativo in cui viene coinvolto CARFORA Vincenzo è la programmata estorsione ai danni di tale “F…“, titolare di una ditta che si occupa della raccolta di rifiuti, il quale, per disposizione data da LETTIERI Michele a RUOTOLO Vincenzo, doveva essere contattato proprio da CARFORA Vincenzo.