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L’imprenditore compra i voti per il politico amico: i numeri e le intercettazioni

 

CASERTA. Nel corso delle indagini sono finite sotto la lente di ingradimento le elezioni del 2021 e in particolare òe  promesse elettorali in ragione della sola illegittimità delle determine di affidamento di lavori pubblici, unitamente all’acquisto presso la ditta di Massimiliano Marzo di materiale edile.

Le risultanze investigative però non permettono di poter sostenere che l’affidamento dei lavori costituisca attuazione di promesse elettorali e di un accordo corruttivo a monte. La campagna elettorale terminl con l’elezione a Sindaco di Carlo Marino (estraneo ai fatti, ndr), che ha ottenuto al primo turno il 35,34% dei voti (14.394) e il 53,65% (15.196) al ballottaggio. In quella tornata furono eletti Emiliano Casale (886 voti) e Massimiliano Marzo (886 voti), rispettivamente attuate Vicesindaco e Assessore con delega ai lavori pubblici, entrambi candidati con la lista “Moderati-insieme per Caserta” e coinvolti nell’inchiesta odierna.

Soldi agli elettori per i voti

Casale e Marzo – secondo quanto scritto dal gip nell’ordinanza – sono stati eletti anche grazie al sostegno materiale di alcuni imprenditori casertani che in occasione della campagna elettorale si sono spinti talvolta a corrispondere finanche somme di denaro agli elettori in cambio del voto in favore dei candidati. Dagli atti emerge la promessa di Emiliano Casale, non indagato nel presente procedimento, al Nunziante di ricevere affidamenti pubblici di importo consistente, viceversa non è chiaro quale sia stato il rapporto con Marzo Massimiliano.

L’imprenditore Raffaele Nunziante, materialmente sosteneva la campagna elettorale arrivando addirittura a pagare di tasca propria il singolo elettore. Il dato del pagamento del voto, è stato riscontrato da una serie di conversazioni telefoniche intercettate sull’utenza in uso all imprenditore in pieno periodo elettorale. È però presuntivo che il Nunziante pagasse i voti per l’assessore Marzo in quanto suo riferimento ma non ci sono evidenze.

Per il gip è palese che l’imprenditore Nunziante abbia pagato i voti per sostenere uno dei candidati, ma non è affatto chiaro se fosse il Marzo Massimiliano. Il Nunziante beneficiava – attraverso le sue società GESIM s.r.l. e Green Aedihs – di affidamenti di lavori pubblici nel settore della manutenzione del verde pubblico comunale e dell’edihzia pubblica, ma che vi sia stato un patto corruttivo con Marzo è semplicemente dedotto ed evanescentemente presunto non risultando neppure in termini di gravità indiziaria.

Ai domiciliari sono finiti Massimiliano Marzo, Francesco Biondi, Giuseppe Profidia, Giovanni Natale e Gioacchino Rivetti. Indagati a piede libero Raffaele Nunziante, Magdi Khachermi, Michele Campanile, Pasquale Marotta. Per quanto riguarda la posizione di Emiliano Casale è citato nel capo di imputazione insieme ad altre persone (Gennaro Rondinone, Luigi V.,Gaetano D.T.) ma non risulterebbero indagato secondo quanto scrive il gip in questo specifico provvedimento.