
CASTEL VOLTURNO. La Corte d’Appello di Napoli ha rideterminato le condanne nei confronti di Alessandro e Roberto Moniello, padre e figlio, ritenuti responsabili dell’omicidio di Luigi Izzo, barbiere 38enne di Castel Volturno, ucciso la notte del 6 novembre 2022 davanti alla propria abitazione.
I giudici partenopei hanno stabilito 24 anni di reclusione per Alessandro Moniello, la cui pena era inizialmente l’ergastolo, e 18 anni per il figlio Roberto, precedentemente condannato a 24. Durante il secondo grado di giudizio, entrambi hanno ammesso le proprie responsabilità, rinunciando ai motivi d’appello, e ottenendo così il riconoscimento delle attenuanti generiche.
Alla vigilia della sentenza, Federica Sautto, moglie della vittima, aveva scritto una lettera accorata ai giudici, inoltrata anche al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiedere che “sia fatta piena giustizia”.
L’omicidio di Izzo aveva scosso profondamente la comunità di Castel Volturno, che si strinse intorno alla famiglia durante i funerali molto partecipati. Secondo la ricostruzione, tutto nacque da una lite scoppiata all’esterno di un bar tra il fratello di Izzo e il giovane Moniello. Luigi, nel tentativo di riportare la calma, si offrì di risarcire il danno di un paio di occhiali rotti, ma la tensione non si placò.
Poche ore dopo, mentre rientrava a casa, Izzo fu aggredito nel vialetto di ingresso da padre e figlio: Alessandro lo colpì con un coltello, mentre Roberto lo immobilizzava. Il 38enne morì poco dopo, nonostante i soccorsi.

