
Orta di Atella/Pozzuoli. Festa di compleanno finisce in ospedale: dieci intossicati, ristorante sotto sequestro
Doveva essere una giornata di festa, si è trasformata in un incubo. Il pranzo organizzato da una coppia di Orta di Atella per celebrare il primo compleanno del loro bambino si è concluso con dieci persone intossicate, una delle quali ricoverata in ospedale, e con il sequestro del ristorante di via Trepiccioni, tra Licola e Monterusciello.
Durante il banchetto, al quale partecipavano 34 invitati, diversi commensali hanno iniziato ad accusare improvvisi malesseri: nausea, vomito, crampi addominali, diarrea e sudorazione. Sul posto sono intervenute tre ambulanze del 118. Tra i più gravi Antonio Iorio, padre del festeggiato, che ha perso i sensi all’esterno del locale ed è stato trasferito d’urgenza in codice giallo all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. «Sentivo lo stomaco come se stesse per esplodere, sudavo e tremavo – ha raccontato al Mattinp –. Sono uscito per prendere aria e sono svenuto».
Gli altri nove intossicati, familiari e amici, sono stati assistiti nei pronto soccorso di Napoli e provincia e dimessi in serata. Secondo le prime ipotesi dei carabinieri di Pozzuoli e dei Nas, i sintomi potrebbero essere collegati a salmonellosi. Nel mirino alcune pietanze del menù di mare da 70 euro: salmone e spada marinati, ricotta e ostriche crude.
I controlli effettuati da Nas e Asl Napoli 2 Nord hanno evidenziato carenze igienico-sanitarie e irregolarità nella conservazione e lavorazione degli alimenti. Il titolare è stato denunciato per violazione delle norme sulla sicurezza alimentare e avvelenamento colposo.
La replica del ristorante
Completamente diversa la versione offerta dalla direzione del locale. «Solo dieci persone su duecento hanno avuto problemi. Lo stesso menù è stato servito anche ad altri tavoli senza alcuna conseguenza», ha spiegato il direttore Giuseppe, che ha negato responsabilità. «Ho chiamato io l’ambulanza, la telefonata lo dimostra. Alcuni invitati erano alticci e hanno rifiutato l’aiuto di un’infermiera presente in sala».
Restano dunque due versioni contrastanti, mentre le indagini dei carabinieri continuano per chiarire le cause dell’intossicazione e accertare eventuali responsabilità.

