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Strangolata e decapitata, killer di Denisa e Ana aggredito in cella: 3 agenti nei guai

 

CASERTA. C’è anche un giovane di 24 anni originario di Caserta tra i tre agenti della Polizia Penitenziaria finiti nel mirino della magistratura per un episodio avvenuto nel penitenziario di Prato. Si tratta dell’aggressione subita da Vasile Frumuzache, 32enne di nazionalità romena che ha ammesso la propria responsabilità per l’uccisione di due donne, Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei, sue connazionali.

Oltre al casertano, risultano coinvolti anche un agente di 40 anni di Belvedere Marittimo (Cosenza) e un altro di 45 anni, residente a Napoli. Tutti e tre sono indagati con l’accusa di lesioni colpose e omissione di atti d’ufficio, in relazione alla mancata prevenzione dell’aggressione verificatasi il 6 giugno scorso.

Quel giorno, infatti, Frumuzache fu attaccato da un altro detenuto, nonostante la Procura avesse già disposto misure di tutela specifiche. Secondo quanto ricostruito dal procuratore Luca Tescaroli, l’aggressore “agì indisturbato, riuscendo a colpire la vittima con un pentolino contenente olio bollente mescolato con zucchero”, provocandogli gravi ustioni al volto e alle braccia.

Per Tescaroli è evidente che “le misure richieste per assicurare l’incolumità dell’uomo non siano state adottate in modo efficace”, sottolineando che l’attacco è avvenuto a poche ore dal suo trasferimento in quella struttura carceraria.

I tre agenti saranno ascoltati nelle prossime ore nell’ambito dell’inchiesta, che intende fare luce su eventuali responsabilità legate alla mancata sorveglianza e protezione del detenuto.

L’episodio ha suscitato scalpore non solo per la violenza dell’atto, ma anche per le implicazioni sull’operato degli agenti incaricati della custodia in un contesto ad alta tensione come quello del carcere di Prato.

 

 

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