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Pestaggi per la droga, atto primo in aula per boss e nipote

MARCIANISE. Avrebbe dovuto tenersi oggi, davanti al Gup del Tribunale di Napoli, l’udienza preliminare a carico di Giovanni Anziano e del nipote Antonio Amoriello, ma il procedimento è stato rinviato al prossimo 10 ottobre per consentire l’unificazione con un fascicolo connesso. A rappresentare i due imputati sono gli avvocati Nicola Musone (per Anziano) e Massimo Trigari (per Amoriello).

Il 56enne Anziano, considerato vicino al clan Belforte, era già ristretto ai domiciliari quando sarebbe avvenuto il presunto episodio di estorsione. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, avrebbe chiesto, insieme al nipote, una “regalia” da 500 euro a un imprenditore locale, una somma ritenuta dagli inquirenti una tangente, con l’aggravante del metodo mafioso.

Nel fascicolo figura anche un secondo episodio, attribuito ad Amoriello, che risulta indagato anche per un’aggressione a bastonate ai danni di un 44enne, per la quale è accusato di lesioni personali aggravate.

Anziano, nome già noto alle cronache giudiziarie per il suo presunto ruolo all’interno della galassia Belforte, era già stato coinvolto nelle maxi inchieste antimafia del biennio 2010-2012 che colpirono duramente l’organizzazione di Marcianise.

Ora, con il rinvio dell’udienza, si allungano i tempi dell’eventuale rinvio a giudizio. Sarà il 10 ottobre il giorno in cui il giudice deciderà se accogliere le richieste della Procura o valutare la posizione degli imputati anche alla luce delle tesi difensive.

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