
CASAGIOVE/MARCIANISE. È stato assolto con formula piena un uomo di 35 anni originario di Marcianise, finito a processo con l’accusa di aver aggredito sessualmente una collega. La decisione è stata presa nella giornata di venerdì dal giudice Caparco del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al termine di un processo che ha sollevato forti dubbi sulla ricostruzione fornita dalla presunta vittima.
Secondo quanto riportato nell’impianto accusatorio, l’imputato – difeso dall’avvocato Nicola Musone – avrebbe rivolto pesanti avances a una donna con cui lavorava a Casagiove. In un episodio contestato, l’uomo le avrebbe intimato di seguirlo in bagno, ignorando la presenza di telecamere. Poi si sarebbe abbassato la biancheria intima e, in un gesto esplicito, avrebbe pronunciato frasi minacciose a sfondo sessuale.
Durante il processo, la donna ha raccontato di aver subito toccamenti indesiderati e ha dichiarato che l’episodio, inizialmente considerato un tentativo, si era concretizzato in una violenza vera e propria. Tuttavia, le sue affermazioni sono state analizzate con attenzione nel corso dell’istruttoria e non hanno trovato un riscontro solido.
Accogliendo la linea difensiva dell’avvocato Musone, il giudice ha quindi ritenuto che non ci fossero prove sufficienti a supporto dell’accusa e ha pronunciato una sentenza di assoluzione per il 35enne, che rischiava una condanna severa. La vicenda si chiude dunque con un verdetto che lascia spazio a interpretazioni e inevitabili polemiche.