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Ispezione choc in carcere: detenuti senza farmaci e terapie

Santa Maria Capua Vetere. Questa mattina, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Caserta, Don Salvatore Saggiomo, ha effettuato una visita ispettiva presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, al fine di verificare le condizioni sanitarie di alcuni detenuti segnalati come affetti da patologie gravi, in particolare malattie oncologiche e croniche.

La visita ha evidenziato una situazione sanitaria allarmante: diversi detenuti hanno denunciato la mancanza di cure adeguate, ritardi nelle visite specialistiche, carenze nella somministrazione dei farmaci e gravi difficoltà di accesso ai percorsi terapeutici, indispensabili per la loro salute, dignità e sopravvivenza.

Particolarmente preoccupante è apparso l’atteggiamento riscontrato in merito alla richiesta, avanzata da una delegazione di detenuti, di incontrare il Direttore Sanitario dell’istituto, dott. Iannotta, per esporre direttamente le criticità sanitarie. Tale richiesta è stata respinta, alimentando un clima di sfiducia e tensione all’interno della struttura.

«La situazione che ho riscontrato oggi è degna della massima attenzione. Quando viene negato il diritto fondamentale alla salute, anche in carcere, siamo di fronte a una vera e propria emergenza umanitaria» – ha dichiarato il Garante, Don Salvatore Saggiomo.
«Il rifiuto del dialogo da parte del Direttore Sanitario rappresenta un fatto grave, che contrasta con i principi di trasparenza, ascolto e rispetto dei diritti umani. Ho già inviato una formale segnalazione al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, chiedendo un intervento urgente, un’ispezione straordinaria e la verifica del rispetto dei protocolli sanitari vigenti».

Il Garante ha inoltre annunciato che, in assenza di riscontri immediati, si rivolgerà anche al Ministero della Giustizia, al Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Detenute e alla Commissione Diritti Umani del Senato.

«Il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana, deve essere garantito a tutti, senza distinzione di condizione giuridica o sociale. Nessuno può essere lasciato indietro, nemmeno chi è detenuto».

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