CASERTA. La IV sezione penale della Corte d’Appello ha pronunciato l’assoluzione nei confronti di Emilio Bilotta, consulente finanziario, di Vincenzo Sagliocchi e di Raffaella Passarelli, rispettivamente figlio e moglie dell’imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi. I tre erano stati precedentemente condannati a tre anni e dieci mesi ciascuno per presunto riciclaggio di capitali di origine illecita. L’indagine si era concentrata sulla gestione dei fondi relativi alla costruzione del parcheggio nel cuore del capoluogo casertano.
Il nuovo verdetto ha annullato completamente la sentenza emessa in primo grado, maturata in seguito a un processo con rito abbreviato, che aveva portato alla condanna dei tre imputati.
Rimane ancora aperto, invece, il procedimento ordinario che vede coinvolto Michele Patrizio Sagliocchi, imprenditore che secondo gli inquirenti avrebbe avuto legami con il boss Michele Zagaria. A suo carico pende l’accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso. Insieme a lui sono finiti a giudizio anche Carmine Domenico Nocera, progettista di un rifugio sotterraneo usato da Zagaria durante la sua latitanza, e Franco Biondi, ex funzionario dell’amministrazione comunale di Caserta. Entrambi sono accusati di aver ricevuto tangenti, per un totale di circa 200mila euro, in cambio di favori e facilitazioni legate agli appalti.
Questi sviluppi hanno avuto un impatto diretto anche sulla relazione alla base dello scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni mafiose, durante il mandato del sindaco Carlo Marino.
Nel filone principale del procedimento, condotto con rito ordinario, sono imputati anche Michele Zagaria, considerato a capo del clan dei Casalesi, insieme a Teresa Capaldo e Fabio Fontana.
L’intera indagine ruota intorno ai sospetti di una penetrazione criminale nei lavori pubblici per il parcheggio sotterraneo di via San Carlo, struttura strategica situata nel centro storico di Caserta.
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