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Mattanza, 105 sotto accusa. Detenuto difende ispettore: “Mi salvò”

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Il processo per le violenze avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020 sembra attraversare una fase di rallentamento. Quel giorno una perquisizione straordinaria sfociò in gravi atti di aggressione ai danni dei reclusi. Attualmente, sono ben 105 le persone sotto accusa, tra agenti penitenziari, funzionari del DAP e sanitari dell’Asl di Caserta, chiamati a rispondere per quanto accaduto.

Dopo che la quasi totalità dei testimoni convocati dall’accusa ha reso dichiarazioni – resta solo da ascoltare il carabiniere Felice Izzo, temporaneamente all’estero – il procedimento sta procedendo con lentezza. Si stanno ora raccogliendo le ultime dichiarazioni delle parti civili, prima di passare al nodo cruciale: l’interrogatorio degli imputati, previsto a partire da fine giugno, iniziando da quelli con un coinvolgimento minore. Tuttavia, non tutti i 105 verranno sentiti direttamente in aula.

Durante l’ultima udienza, hanno preso la parola due detenuti che erano presenti nella sezione Nilo (l’ottava) al momento dei fatti: Besium Valiu e Lucan Marian. Entrambi hanno dichiarato di essere stati colpiti fisicamente, e uno ha anche raccontato di essere stato rasato contro la sua volontà. Nessuno dei due, però, è stato in grado di identificare con certezza i responsabili delle aggressioni.

Un momento inatteso si è verificato durante la testimonianza di Valiu, che ha menzionato l’ispettore Salvatore Mezzarano – uno degli imputati – non per accusarlo, ma per difenderlo apertamente. “Quel giorno mi ha protetto”, ha raccontato. “Mi ha afferrato per un braccio e mi ha portato via dal gruppo di agenti che mi stavano picchiando. Mi ha detto: ‘Scappa, se no ti uccidono’. Poi mi ha dato un fazzoletto per tamponare il sangue dal naso. Non mi ha mai fatto del male, anzi, è stato sempre corretto con me e mi ha aiutato a entrare tra i detenuti assegnati al lavoro interno.”

La dichiarazione ha offerto un raro momento di umanità all’interno di un processo che continua a far luce su una delle pagine più buie della recente storia carceraria italiana. Le accuse contro il personale penitenziario e sanitario restano gravi, ma episodi come questo aggiungono sfumature a un quadro complesso.

Nel frattempo, cresce l’attesa per il confronto diretto con gli imputati, che dovrebbe portare nuova chiarezza su quanto realmente accaduto dietro le mura dell’istituto casertano. I prossimi mesi saranno decisivi.

 

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