
Santa Maria Capua Vetere. Raid incendiario contro la casa del padre di Giuseppe Pimpinella: probabile ritorsione per la collaborazione con la giustizia
Un atto intimidatorio nella notte ha scosso il rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere: ignoti hanno dato fuoco all’ingresso dell’abitazione del padre di Giuseppe Pimpinella, ex ras del narcotraffico locale che di recente ha scelto di collaborare con la giustizia. Le fiamme hanno distrutto il portone e annerito parte della facciata, ma fortunatamente non si registrano feriti. L’episodio, avvenuto nel cuore di una delle zone da sempre considerate centrali per lo spaccio di stupefacenti, viene interpretato dagli inquirenti come una chiara ritorsione nei confronti del pentito.
Secondo fonti investigative, si tratterebbe di un avvertimento da parte degli ambienti criminali che temono le dichiarazioni di Pimpinella, capaci di far emergere nuovi dettagli sugli assetti e i traffici di droga nella città e nei comuni limitrofi. La zona delle palazzine, in particolare, è da anni considerata un feudo del narcotraffico, con equilibri fragili e una rete di connivenze che potrebbero essere smascherate dalle sue rivelazioni.
Giuseppe Pimpinella, noto alle cronache per il suo ruolo di vertice in una rete di spaccio capillare, ha gestito per anni un sistema di distribuzione della droga basato su vedette, pusher e intermediari che operavano in più quartieri della provincia di Caserta. Arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha recentemente deciso di collaborare, consegnando ai magistrati una ricostruzione dettagliata dei traffici, dei luoghi e dei complici. Un cambio di rotta che ha scatenato la reazione criminale, gettando ombre di tensione sull’intero territorio. Le forze dell’ordine, ora, temono un’escalation.