
CASERTA. Nuovo terremoto politico europeo nel solco dello scandalo noto come Huaweigate. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ufficializzato oggi la richiesta della procura federale belga di revoca dell’immunità parlamentare per cinque eurodeputati, coinvolti nell’inchiesta che scuote le istituzioni comunitarie.
Nel mirino degli inquirenti ci sono tre esponenti italiani, tutti di Forza Italia: Fulvio Martusciello, Salvatore De Meo e Giusi Princi, quest’ultima già assessora regionale all’Istruzione in Calabria e vicina al presidente Occhiuto. Assieme a loro, figurano anche il bulgaro Nikola Minchev, appartenente al gruppo centrista Renew Europe, e il maltese Daniel Attard, socialista.
Secondo quanto trapelato, la procura belga starebbe indagando su presunti rapporti indebiti con l’azienda cinese Huawei, già al centro di tensioni geopolitiche e accuse di interferenze nei processi democratici europei. L’ipotesi è che alcuni eurodeputati possano aver agito come canali di influenza per conto di interessi esterni all’Unione.
Il caso richiama alla memoria recenti episodi analoghi che hanno coinvolto figure istituzionali italiane, come la segretaria casertana arrestata per presunti favori e pressioni illecite negli enti locali: un contesto in cui la commistione tra potere e interessi opachi sembra diventare sempre più frequente e allarmante.
Ora la parola passa al Parlamento europeo, che dovrà decidere se dare il via libera alla revoca dell’immunità, primo passo per eventuali misure giudiziarie più pesanti. Nessuna dichiarazione ufficiale, per ora, dai diretti interessati, ma negli ambienti forzisti si respira un clima di estrema preoccupazione.
Lo scandalo rischia di avere pesanti ripercussioni anche in vista delle prossime elezioni europee.