
Marcianise. Un rifiuto netto, unanime, fermo: così i lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise hanno risposto alla proposta di acquisizione da parte di TME, scrivendo direttamente al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. In una lettera firmata dalla RSU JCI, i dipendenti denunciano le modalità con cui l’azienda starebbe tentando di forzare la cessione, compresa la richiesta ai lavoratori di manifestare un interesse formale entro il 6 maggio 2025.
“La partecipazione totale delle maestranze alle recenti mobilitazioni – si legge nella missiva – è la prova concreta del rifiuto collettivo verso un progetto industriale ritenuto poco chiaro e privo di garanzie per il futuro occupazionale del sito”.
Secondo i lavoratori, il dissenso non nasce da una resistenza al cambiamento, ma da una consapevolezza maturata nel tempo, dopo anni di “processo di dismissione industriale inaccettabile”. Per questo chiedono al Ministero di tornare a farsi garante di un percorso che metta al centro “trasparenza, affidabilità e salvaguardia occupazionale”, escludendo scorciatoie che penalizzerebbero ulteriormente il tessuto produttivo locale.
La richiesta alla politica è chiara: evitare soluzioni imposte e pretendere da Jabil un confronto serio, che parta dal mantenimento dell’attuale presidio all’interno della multinazionale. Solo in alternativa, sostengono i lavoratori, si potrà ragionare su una cessione a un soggetto industriale credibile e realmente interessato a investire nel territorio.
“Confidiamo – conclude la lettera – in un riscontro positivo e tempestivo, nella consapevolezza che la strada maestra sia quella che ponga al centro la dignità e il futuro dei lavoratori di Marcianise”.
Una presa di posizione forte, che rilancia la vertenza Jabil al centro del dibattito industriale e istituzionale, in un momento cruciale per il futuro dello stabilimento casertano.
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