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Falsi invalidi, 33 pronti a salvarsi dopo anni di indagini: tagliate telefonate e atti

 

CASERTA/MACERATA CAMPANIA/SANTA MARIA A VICO/CERTVINO/PORTICO/MARCIANISE/CASAPULLA/SAN PRISCO. Potrebbero cadere nel vuoto anni di accertamenti nel maxi-processo sui falsi invalidi che ha coinvolto 33 imputati, accusati di aver orchestrato una rete di truffe ai danni dell’Inps attraverso l’uso di certificazioni mediche irregolari. Un colpo di scena emerso nel corso dell’ultima udienza potrebbe infatti riscrivere le sorti del procedimento in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Le difese hanno puntato i riflettori su un punto cruciale: l’assenza, agli atti, dei decreti di proroga delle indagini successive al 26 maggio 2016. Senza questi atti formali, sostengono i legali, tutte le attività investigative svolte da quella data in poi sarebbero da considerarsi inutilizzabili. Una vera e propria “scure” che potrebbe tagliare fuori intercettazioni, appostamenti, acquisizioni documentali e interrogatori fondamentali per l’impianto accusatorio.

Il giudice del collegio si è riservato di decidere e si pronuncerà sulla questione a giugno. L’attesa è alta, perché da questo pronunciamento potrebbe dipendere la tenuta del processo stesso.

Nel mirino della magistratura è finita un’organizzazione ben strutturata, secondo l’accusa, composta da soggetti che ricoprivano ruoli chiave all’interno delle istituzioni. Tra gli imputati figurano un avvocato, Andrea Isernia, quattro medici, un funzionario dell’Inps e un dipendente comunale che avrebbe fornito dati anagrafici riservati per agevolare le pratiche fraudolente. Secondo la ricostruzione investigativa, il gruppo agevolava l’ottenimento di pensioni di invalidità da parte di soggetti che, nella realtà, conducevano una vita del tutto autonoma, lavorando e svolgendo normali attività quotidiane.

Le accuse spaziano dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, fino alla falsità ideologica e alla corruzione. Un’inchiesta partita anni fa, che ha già vissuto numerosi colpi di scena e che ora potrebbe subire una svolta decisiva.

Se la richiesta della difesa venisse accolta, il rischio è che buona parte del materiale investigativo raccolto venga espunto dal fascicolo dibattimentale, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’accusa.

Appuntamento a giugno, dunque, per conoscere il destino giudiziario di uno dei processi più complessi e discussi degli ultimi anni nel casertano.

 

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