
Macerata Campania. Si guarda già alla festa di Sant’Antuono Abate 2026, la parrocchia, tramite l’abate curato don Rosario Ventriglia, lancia una proposta di una tavolta rotonda per realizzare un nuovo regolamento. La speranza è che non si ripeta nuovamente il caos di quest’anno con 2 feste di Sant’Antuono, cosa mai accaduta prima.
“È necessario – dice don Rosario – senza alcun dubbio, che venga redatto un regolamento per l’espressione dei carri, con la speranza di arrivare all’appuntamento della festa di Sant’Antonio Abate 2026 più convinti che le regole non sono una minaccia, ma necessarie e perfettibili.
Un regolamento è essenziale poiché la parrocchia potrebbe decidere di non attivare il regolamento vigente comune-parrocchia, lasciando così un vuoto.
Il regolamento serve anche per rendere tutti più consapevoli dell’impegno che ci si assume, organizzando un evento così importante e suggestivo, che coinvolge non solo la cittadinanza, ma anche i paesi limitrofi e le tantissime persone che vengono anche da lontano per rivivere un’antica tradizione di fede, di speranza, di gioia.
Questa è la nostra festa di Sant’Antonio!
L’esperienza fa temere che il regolamento possa nascere “morto”, inefficace. Molti potrebbero ostacolarlo o, addirittura, ignorarlo. Si potrebbe presentare per il prossimo anno la stessa situazione di quest’anno: le pressioni di un associazionismo senza un “Noi”inclusivo, a volte un po’ aggressivo; ed allora, di conseguenza, si rinuncerà a intervenire per dare forza di applicazione al regolamento; si accetterà il “rischio della giungla”, peraltro moralmente grave, perché si mette a rischio la sicurezza di chi suona sui carri: fanciulli, ragazzi, giovani che vogliono solo divertirsi.
Il regolamento è indispensabile per far sì che la festa sia davvero tale, se si organizza con coscienza, seguendo attentamente delle regole, solo allora si potrà vivere l’evento in serenità, con consapevolezza di aver agito nel modo migliore per il bene di tutti.
Per evitare di ripetere gli stessi errori, si potrebbe proporre una tavola rotonda per tentare di passare dalla “forza” del regolamento, le regole percepite come minaccia, alla “convinzione” che le regole sono necessarie e vanno rispettate, insomma generare un regolamento condiviso: ma la festa dovrebbe avere una prospettiva.
La festa deve essere l’occasione per riscoprire quest’antichissima tradizione e viverla in maniera autentica.
La festa deve essere accoglienza, dialogo, rispetto. La festa deve far sentire tutti e ciascuno parte di un’unica grande famiglia.
La festa deve far nascere nei giovani il desiderio di pace, gioia, amore.
La parrocchia potrebbe essere invitata a dare il suo parere, il suo apporto nella stesura del regolamento.
La parrocchia sa bene quello che deve fare per organizzare la festa parrocchiale di Sant’Antonio Abate che cade il 17 gennaio 2026.
La parrocchia ha un’enorme responsabilità: fare in modo che la festa non diventi solo un’occasione di divertimento, ma continui a trasmettere i valori e la tradizione delle origini ed avvicini sempre più persone alla fede autentica e viva.
La parrocchia è per il paese ed è sempre aperta a tutti, pronta ad ogni possibile collaborazione per camminare insieme, nella speranza di realizzare una festa di Sant’Antonio Abate, da vivere in maniera autentica, piena di senso e di gioia.
Una festa che lasci nel cuore di tutti la certezza che la fede è sempre viva e che il grande Sant’Antonio Abate continua a guidare e a proteggere il nostro paese.
Conserviamo sempre la speranza di poter realizzare insieme, in unità di intenti, un evento che rinnovi la nostra antica tradizione, ma sia anche testimonianza di fede, di speranza, di amore”.