Skip to main content

Telefonate dal carcere, 15 nei guai: c’è il nipote del boss. Tutti i nomi

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CAPUA/PORTICO DI CASERTA/MARCIANISE/CAPODRISE. C’è anche il nipote del boss Bifone nella nuova inchiesta che scuote il carcere di Santa Maria Capua Vetere: il sostituto procuratore Daniela Pannone ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 15 persone accusate di aver utilizzato cellulari in modo illecito all’interno della struttura penitenziaria.

L’elenco degli indagati comprende Pasquale Merola, di Marcianise; Luigi Doni, di Acerra; Marco Calandra, di Napoli; Biagio De Gennaro, di Capua; Guido Migliore, di Mondragone; Roberto Delle Curti, di Capodrise; Ciro Borriello, di Santa Maria Capua Vetere; Salvatore Tammaro, di Torre del Greco; Natale Tipaldi, di Nocera Superiore; Leon Bifone, di Portico di Caserta, nipote dell’ex boss Antonio Bifone; Biagio Cipolletta, di Villaricca; Giuseppe Maria, di Marcianise; Pasquale Rega, di Portici; Luigi Cice, di Capodrise; Serafim Raul Bacrau, di Santa Maria la Fossa.

Le indagini si sono concentrate sulle attività svolte tra gennaio e marzo 2023, periodo durante il quale gli indagati avrebbero utilizzato due smartphone, un Samsung e un Redmi, per effettuare comunicazioni con l’esterno mentre si trovavano ristretti nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Secondo l’accusa, avrebbero contattato amici e parenti in violazione delle normative carcerarie.

L’attenzione della Procura si è soffermata in particolare su Leon Bifone, giovane di 28 anni originario di Portico di Caserta e nipote dell’ex boss Antonio Bifone, evidenziando il suo presunto ruolo nell’uso dei telefoni all’interno della struttura. Il suo coinvolgimento aggiunge un ulteriore tassello a un’indagine che potrebbe portare a sviluppi significativi nelle prossime settimane. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Rosario Avenia, Angelo Raucci, Nicola Musone, Elisabetta Montano, Umberto Elia.

L’inchiesta rappresenta un nuovo capitolo nella lotta contro l’uso improprio dei dispositivi elettronici nelle carceri, un fenomeno che continua a destare preoccupazione tra le autorità. Le prossime fasi giudiziarie chiariranno ulteriormente le responsabilità degli indagati e le eventuali conseguenze legali per ciascuno di loro.

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!