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“Non ci fu accordo con l’imprenditore”: scagionato dallo scandalo scoppiato prima del voto

CASAGIOVE. Svolta per l’ex consigliere comunale. Dopo circa cinque anni, si è concluso il processo a carico di Danilo D’Angelo, candidato sindaco alle elezioni amministrative di Casagiove, accusato di corruzione elettorale. Il giudice Giovanni Caparco lo ha assolto con formula piena, stabilendo che il fatto non sussiste.

Il procedimento giudiziario ebbe origine da una denuncia presentata nell’agosto 2020 da Giuseppe Vozza, all’epoca suo avversario politico e successivamente eletto sindaco. D’Angelo era stato accusato di favorire gli interessi edilizi dell’imprenditore e di aver facilitato l’assunzione di due giovani in cambio di voti.

Tuttavia, nel corso del processo, l’ipotesi accusatoria è stata smentita sia da prove documentali sia dalle testimonianze raccolte. È emerso che non vi fosse alcun accordo illecito tra D’Angelo e l’imprenditore, il quale, tra l’altro, non risultava neppure elettore di Casagiove. Inoltre, non è stata dimostrata alcuna connessione diretta tra il candidato e le assunzioni contestate.

Le indagini furono condotte in tempi estremamente rapidi, chiudendosi nel giro di un mese. La notizia divenne di dominio pubblico a poche ore dall’apertura dei seggi, circostanza che potrebbe aver influito sull’esito del voto. Vozza vinse infatti le elezioni con un margine di circa 150 voti.