ROCCAMONFINA. Nonostante la figlia convivente fosse stata destinataria della misura cautelare degli arresti domiciliari, le due donne hanno continuato a percepire, per i mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, l’assegno di inclusione erogato dall’Inps, omettendo di comunicare la sopraggiunta condizione impeditiva.
È quanto scoperto dai carabinieri della Stazione di Roccamonfina, in provincia di Caserta, i quali hanno accertato l’indebita percezione dell’emolumento per un importo pari a 2.200,00 euro.
La madre 63enne e la figlia 37enne, quest’ultima raggiunta il 7 marzo dello scorso anno da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari poiché ritenuta responsabile, unitamente ad altre 13 persone, di associazione dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di detenzione ai fini di spaccio e riciclaggio di denaro in concorso, sono state denunciate in stato di libertà. Dovranno rispondere della percezione indebita dell’assegno di inclusione.