SANNIO/CASERTA/VALLE DI SUESSOLA. Hanno distrutto la cosiddetta sala della socialità, dove i detenuti si incontrano, oscurato le telecamere e si preparavano a una vera e propria rivolta: ieri pomeriggio si è temuto il peggio a Benevento, dove un gruppo di carcerati (alcuni originari della Valle di Suessola), secondo il sindacato Asppe già protagonisti degli ormai tristemente noti tumulti casertani a Santa Maria Capua Vetere nel 2020, per circa due ore hanno tenuto sotto scacco la Polizia Penitenziaria. All’esterno dell’istituto penitenziario sono accorse anche le forze dell’ordine, pronte a intervenire.
Per fortuna il pericolo è scampato grazie a una provvidenziale opera di mediazione del comandante della Polizia Penitenziaria. A darne notizia è Tommaso De Lia, vicesegretario regionale dell’Asppe, organizzazione sindacale confederata Consip, che, in una nota, ha evidenziato la gravità dell’accaduto.
“La rivolta – aggiunge – poteva sfociare in danni irreparabili, mettendo in serio pericolo l’incolumità di tutti ed è solo grazie al personale di Polizia Penitenziaria che si è evitato il peggio”. Nella stessa nota il segretario regionale dell’Asppe Luigi Castaldo evidenzia, ancora una volta, il prolema del sovraffollamento dei penitenziari, della carenza di organico e i tagli alle risorse che rappresentano: “un mix esplosivo”. Per il segretario generale dell’Asppe, Claudio Marcangeli, “urge un rinnovamento dell’ordinamento penitenziario e misure più restrittive per coloro che si rendono promotori di gravi eventi critici come quello nel carcere di Benevento”.