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Vaccino per le bufale, allevatori scagionati dopo il processo

CASTEL VOLTURNO/CANCELLO ARNONE. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, due allevatori bufalini del Casertano accusati di maltrattamento di animali, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica, commercio di sostanze alimentari nocive e ricettazione.

Secondo l’accusa i due allevatori avrebbero inoculato illegittimamente il vaccino RB51 antibrucella ai propri capi; a far partire le indagini e poi il processo, un controllo dei veterinari dell’Asl di Caserta nell’allevamento dei due imputati, avvenuto nel 2018, in cui furono trovati in alcuni capi di bestiame gli anticorpi della brucella, e si ipotizzò così che gli animali fossero stato vaccinati dagli stessi titolari, in modo illegittimo, potendo la dose essere somministrata solo dai veterinari del servizio pubblico.

Il giudice Giuliana De Angelis ha però accolto la tesi di Ferdinando Letizia, legale dei due allevatori, secondo cui i due imputati sarebbero stati estranei alla somministrazione del vaccino, e che l’area in cui è situato l’allevamento, tra Castel Volturno e Cancello e Arnone, era stata interessata da una campagna di vaccinazione indetta proprio dall’Asl di Caserta tra il 2007 e il 2012 e che lo sviluppo degli anticorpi nelle bufale poteva risalire a quell’arco temporale. Dopo il 2012 la Regione cambiò strategia, adottando quella degli abbattimenti.